Uno continua a sorridere, l'altro esce sconfitto, di nuovo. Conte e Mourinho, la storia si ripete. E' inevitabile per chi è così simile nella ricerca ossessiva della vittoria, della perfezione. Ad ogni costo. Ha avuto ancora la meglio l'italiano, che con il suo Chelsea continua a volare, non si ferma più. Campionato ed FA Cup, vuole tutto. Kanté elimina il Manchester United ai quarti di finale. I Red Devils con i Blues non riescono a vincere dal 2012. Una striscia impressionante di insuccessi, di delusioni. Al comando ora c'è Jose Mourinho, tornato nello stadio che un tempo lo amava, e che ora lo fischia. Non c'è tempo per guardarsi indietro, ma per punzecchiare Conte sì: "Una volta che passi alla squadra rivale il passato svanisce. Fino a quando il Chelsea non trova un allenatore che vince quattro Premier io qui sono il numero uno".
Mai banale il portoghese, sempre diretto. Non ha risparmiato nemmeno Conte, con il quale durante la partita ha avuto un acceso confronto. Animi focosi, caratteri forti. Scontro quasi inevitabile. Finito tutto sul campo? Macchè. C'è stato spazio anche per un botta e risposta davanti ai microfoni. Queste le parole del tecnico italiano: "Noi volevamo solo giocare a calcio. Non è stato possibile. Chiedete ad Hazard che per 25 minuti ha continuato a prendere calci. Non devo mandare nessun messaggio, non penso a quello che succede fuori, non mi serve". Ancora polemiche, dunque. E viene naturale pensare che non sia finita qui. E' tutto rimandato alla prossima sfida.