Il segreto del successo? La via di mezzo. Sembra un ben noto elisir di lunga vita, invece è l'ultima ricetta elaborata per vincere la Champions League. A rivelarlo è un paper di Juan Moreno-Ternero e Shlomo Weber, ricercatori del Centre for Economic Policy Research (CEPR), che attraverso una lunga analisi statistica hanno individuato cosa spiega la correlazione tra vittorie in campionato (considerando i quattro principali: Liga, Premier League, Serie A e Bundesliga) e affermazioni nella massima competizione europea.
La ricerca si basa sul periodo 2008-2018, dominato dalla Spagna con sette trionfi su dieci in Champions (4 Real e 3 Barcellona). Ma il fattore X non si chiama né Messi né CR7, il cui duello a distanza ravvicinata ha pure infiammato il calcio dell'ultimo decennio. Secondo gli autori, la superiorità dei club spagnoli in Europa è stata infatti riconducibile al livello di competitività all'interno della Liga. Né troppo equilibrata, come lo è storicamente la Premier, né con l'abisso attorno alle big che ha caratterizzato il ciclo di vittorie di Bayern e Juve in Germania e in Italia.
La presenza di outsider credibili come l'Atletico e il Siviglia (tre Europa League a testa nel periodo considerato, a cui si aggiungono un'affermazione in Liga e due finali di Champions per i Colchoneros) avrebbe invece allenato Barça e Real a non abbassare mai la guardia. Mentre le partite contro le piccole, spesso finite in goleada, sono indice di un torneo che nel lungo periodo (ovvero in tempo di finali) non richiede le stesse energie di quello inglese. Ed ecco spiegata l'alchimia vincente, che Moreno-Ternero e Weber dimostrano nel corso del paper accompagnando l'evidenza empirica con un modello teorico quantitativo.
Ma che dire delle fab four d'Inghilterra che hanno conquistato l'Europa nell'ultima stagione? Di nuovo, sembra essere tutta questione di equilibrio nella competitività del campionato: mai prima del 2018/2019 la Premier aveva conosciuto un duopolio al vertice così netto (195 punti in due tra Liverpool e City). Poi le altre, lontanissime, eppure finaliste di Champions (il Tottenham) o di Europa League (Chelsea-Arsenal). Una 'Ligalizzazione' del calcio inglese che, osservando le ultime due sessioni di mercato (dove la Juve 'chip leader' ha scelto di rinforzarsi pescando dall'estero, senza indebolire le italiane), potrebbe presto coinvolgere anche la nostra Serie A.