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Data: 25/01/2016 -

Com'è strano rivedere un brasiliano...a Milano. Il ritorno di Luiz Adriano (con l'incognita futuro)

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Sapessi com'è strano...Rivedere un brasiliano a Milano. Se il tutto fa rima con Luiz Adriano poi, quasi per coincidenza, particolare lo è per davvero. O quantomeno inatteso, perché la nuova esperienza cinese dell'attaccante del Milan, davvero ormai pronta a prendere il via, si è sostanzialmente conclusa in un nulla di fatto ancor prima di iniziare. Tutto all'improvviso e tutto inaspettato, dall'affare con il Jiangsu emerso in quel martedì pomeriggio frenetico ad un volo, di sola andata per la Cina, trasformatosi invece in una toccata e fuga per il ritorno in Italia mercoledì. 14 milioni nelle casse del Milan ed 8 nelle tasche del giocatore in fumo, convocazione per Empoli e trattativa fallita che ancora attende di conoscere la sua unica verità. Versioni contrastanti da ambo i lati e possibilità di trasferimento ormai definitivamente tramontata, con Luiz pronto a riprendere la sua storia tutta rossonera. Un rapporto - quello con la "9" milanista - che sembrava aver visto ormai scorrere i titoli di coda, e che invece continuerà. Per quanto, ancora, resta difficile da ipotizzare, ma il binomio Luiz Adriano-Milan andrà comunque avanti, tra una gestione misteriosa ed una maledizione da scacciare di una maglia che, dopo gli anni di Van Basten, Weah ed Inzaghi, non ha più trovato un padrone capace di ripeterne (quantomeno a livello realizzativo) le gesta. Volto nuovo dell'attacco di Mihajlovic insieme a Bacca, strappato in estate allo Shakhtar e alla concorrenza della Roma con 8 milioni versati subito, senza attendere il contratto in scadenza 6 mesi dopo, Luiz Adriano si è ritrovato da "partner ideale" del colombiano a riserva di lusso da utilizzare a gara in corso. Gioco aereo, sponde, tanto, tantissimo sacrificio ed una lucidità sottoporta ad intermittenza, tra match incolore o gol decisivi (contro Empoli e Sassuolo): uno svariare per il campo sommato ad una predisposizione per l'aiuto ai compagni che lo ha spesso portato lontano dal suo habitat naturale, l'area di rigore, dove ha dimostrato di sapersi rendere pericolosissimo se servito al bacio. Eppure, le cose non sono sempre andate per il meglio: prima il 4-3-1-2 per promuoverlo titolare fisso, poi il 4-3-3 ad escluderlo (Torino a parte) dall'11 di partenza ed infine il 4-4-2, modulo nel quale Mihajlovic gli ha ultimamente spesso preferito il rientrante Niang. Tanti cambi e troppe poche certezze, anche nell'affinità di un duo che, dal 1', ha avuto appena 5 opportunità per esprimersi. Numeri che suonano come una bocciatura firmata Sinisa, più propenso a preferire una seconda punta (come Niang o Balotelli) al fianco dell'inamovibile Bacca. Ora, l'incognita: quanto spazio ci sarà, per Luiz Adriano? Solo mentalità, prestazioni ed occasioni (tra campo e mercato, con Wolfsburg e Galatasaray interessati) potranno fornire una risposta adeguata in merito. Il paradosso resta tuttavia legato alla mancata privazione di un giocatore che, in fondo, al Milan sarebbe ancora servito eccome, per un reparto d'attacco dotato al momento di un'unica, vera prima punta come Bacca e fermo all'incognita Balotelli: i tanti soldi non incassati pesano, soprattutto in un'ottica di mercato rossonera che prevede necessarie uscite per altrettante entrate, ma il verdetto finale su chi avrà fatto l'affare non si scoprirà certo ora. Strano sì, rivedere un brasiliano come Luiz Adriano a Milano: chissà però che il destino non ci abbia messo lo zampino. Trasformando la reciproca delusione per un affare mancato in un binomio che potrebbe riportare il Milan, a sorpresa e già a partire dal match con l'Alessandria, a puntare ancora sul suo nueve.


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