Il lieto fine di una favola, l'occasione di una vita. Sarri e il Chelsea è una storia da raccontare, da nostalgia del pallone. Una di quelle, che a un certo punto, ti porta inevitabilmente a dire “Ma ti ricordi quando...”.
La immaginiamo più o meno così: Sarri, un contratto firmato e una sigaretta. Poi via di ricordi... La banca, le categorie dilettantistiche e i campi in terra battuta. Mentre il Chelsea vinceva la Champions League con Di Matteo, Sarri guardava il calcio in tv dopo essere stato esonerato a Sorrento. Quando nel 2004 ai Blues arrivò Mourinho per ritornare a vincere la Premier League, lui era invece sulla panchina della Sangiovannese.
Ora lo Special One se lo ritroverà lì, nella panchina affianco, in Manchester United-Chelsea: all'Old Trafford, The Theatre of Dreams. Quei sogni che ora, a uno a uno, si stanno realizzando.
LA FILOSOFIA DI SARRI
Uno dei meriti di Maurizio Sarri? Quello di essere rimasto sempre se stesso. Nel bene e nel male, in ogni circostanza. Anche a Napoli, dove pian piano la sua tuta, il suo stile trasandato e il mozzicone di sigaretta in bocca sono diventati un'abitudine.
Porterà tutto questo con sé a Londra, compreso il modo di allenare e la sua idea di calcio. Ci sarà da lavorare molto anche sulla testa dei calciatori, per inculcargli la sua mentalità e quei meccanismi in cui la cura dei dettagli un diventa fattore determinante.
Il suo modo di allenare è diventata quasi una vera e propria filosofia, esaltazione della bellezza. Per il Sarrismo è fondamentale il bel gioco per migliorare e arrivare al risultati. Poi ci sono gli schemi, il possesso palla, l'abilità a mantenere la squadra corta, con una linea difensiva alta e che si muova come se i calciatori fossero legati tra di loro.
Insieme a un dogma, quello di dover ragionare e giocare su se stessi, sia quando si ha la palla che quando ce l'hanno gli avversari. E, in un certo qual modo, spettacolo le sue squadre lo danno anche quando difendono. Movimenti provati e riprovati, sotto l'occhio attendo del drone. “Sogno i movimenti difensivi anche di notte”, disse una volta Raul Albiol.
IL CHELSEA DI MAURIZIO SARRI
Ma come sarà il nuovo Chelsea di Maurizio Sarri? Volendo fare un piccolo parallelo con il suo Napoli degli ultimi tre anni, partiamo da una certezza rappresentata dal modulo: il 4-3-3.
Sulla panchina azzurra ha ottenuto ottimi risultati, cambiando volto alla sua squadra dopo una partenza a rilento con il 4-3-1-2. Al netto del mercato, ci sono anche alcuni calciatori che, per caratteristiche, possono ricordare quelli che Sarri aveva al Napoli.
DIFESA – Uno dei suoi dogmi è la difesa a quattro, non vedrete mai una squadra di Sarri con la difesa a tre. Già questo è un cambio considerevole rispetto alla gestione Conte. Per questo motivo Azpilicueta tornerà ragionevolmente a giocare terzino destro. A sinistra il Napoli sviluppava principalmente il suo gioco, con Ghoulam che spingeva tanto: un compito che potrà ricoprire benissimo Marcos Alonso. Poi Sarri fa grande attenzione ai centrali difensivi, probabilmente Rüdiger avendo giocato in Italia potrebbe essere avvantaggiato in questo senso. Al suo fianco potrebbe esserci Cahill, sempre che dal mercato non arrivi qualche altro calciatore. In porta ora c'è Courtois, ma il vero obiettivo è Alisson.
CENTROCAMPO – Un'altra costante rispetto al suo triennio napoletano sarà il regista: Jorginho. Con Sarri, l'italo-brasiliano, ha mantenuto numeri straordinari. A Napoli, alla sua destra, c'era Allan, il centrocampista più fisico dei tre. Al Chelsea ora c'è Kanté, seppur con caratteristiche sicuramente differenti. Ma il francese è ora un obiettivo del Barcellona, il mercato potrebbe quindi cambiare notevolmente la situazione in questo reparto. E chiaramente, rispetto a Kanté, il gioco di Sarri prevederebbe la presenza di un calciatore di caratteristiche diverse. L'altra mezzala, invece, potrebbe essere Fabregas, con il compito di venire tra le linee e sfruttare la sua tecnica.
ATTACCO – In avanti una certezza: Eden Hazard. A partire da sinistra, per inventare assist o calciare in porta: un po' come faceva Lorenzo Insigne in azzurro. Dall'altro lato, al momento, ci sono due alternative. Una è Pedro, magari più simile a Callejon come caratteristiche per la sua disciplina tattica. L'altra, invece, è Willian, certamente più fantasioso rispetto allo spagnolo e propenso a venire a giocare dentro il campo. Quello del centravanti è un altro ruolo chiave, Sarri a Napoli ha regalato a Higuain la miglior stagione della sua carriera e ha permesso a Dries Mertens di esplodere definitivamente. Alvaro Morata proverà a rialzarsi dopo una stagione difficile, ma c'è anche Batshuayi (al rientro dal prestito al Dortmund) che potrebbe avere le caratteristiche giuste. Ma attenzione al mercato, che potrebbe cambiare i piani del nuovo Chelsea di Maurizio Sarri. E l'obiettivo è proprio il 'Pipita' Higuain, che con Maurizio Sarri continua ad avere un rapporto fantastico nonostante il passaggio alla Juventus: l'argentino, per caratteristiche, è probabilmente la punta ideale per il nuovo allenatore del Chelsea.