Cominciamo da un dato, o meglio da un nome: blockchain. Che il metaverso e tutto quello che riguardi il mondo 3.0 stia entrando nel calcio non è una cosa nuova: basti vedere gli sponsor che si sono avvicinati alle società di Sere A. Per l’Inter c’era stato Socios, poi è arrivato Binance per la Lazio. Tutti nomi che a poco a poco sono diventati noti e che, come comune denominatore, hanno la tecnologia blockchain, appunto: uno strumento che permette agli appassionati di legarsi tramite la tecnologia delle criptovalute in maniera sempre più salda alla squadra o ai giocatori per cui sono appassionati. E fin qui tutto chiaro: si gioca nel metaverso e si diventa in qualche modo parte integrante del successo di società e giocatori.
Le novità
Ma poi sono arrivate le novità. O meglio i correttivi, perché spesso questo tipo di operazione andava soprattutto appannaggio dei grandi investitori e non di chi, appunto la fanbase (cioè i tifosi), andava effettivamente a contribuire al successo di cui sopra. Ed è per questo che sono nate delle startup molto innovative, come Starcks, che stanno provando a ribaltare questo paradigma, mettendo al centro del progetto proprio chi acquista i token dei giocatori. Cioè i tifosi stessi.
Ecco, l’acquisto dei token è uno di quei passaggi che lega il mondo degli appassionati a quello delle criptovalute: perché non si tratta solo di collezionismo di figurine digitali, ma anche di dare una prospettiva che può avere un’ampia valenza a lungo termine. Starcks ha avviato da diversi mesi la propria attività, avvalendosi del nome di grandi giocatori che il mondo della Serie A conosce bene. Alcuni esempi? Immobile, Frattesi, Nico Gonzalez, ma non solo. Tutti giocatori che nel nostro panorama (e non solo quello del calciomercato) attirano interesse e curiosità. E che in qualche modo si possono legare sempre di più ai loro fan in un mondo che sta diventando sempre più 3.0.
Operare con Starcks (che, per quanto di nuova costituzione, ha già un numero di iscritti superiore a ottomila) vuol dire legarsi a giocatori dall’alto profilo, con rendimenti importanti. Collezionando i loro token, si potrà vedere la variazione del loro valore mese dopo mese. A marzo, per esempio, un giocatore come Frattesi ha ottenuto una performance mensile del +53,7%.
È cresciuto anche Immobile, tornato in campo ma ancora fermo a 9 gol in stagione: +28,8% in una stagione che potrebbe vedere lui e la sua Lazio ora al secondo posto, sempre più protagonisti. In Svizzera, Calafiori ha ottenuto un rendimento del +168,5% (un dato eccezionale, avvalorato anche da quanto fatto in Conference League). Ma ancora meglio ha fatto Nico Gonzalez, che grazie alle sue prestazioni con la Fiorentina è arrivato al +175,1% in soli 31 giorni.
Di fatto, giocare con i token di Starcks, presente anche su Telegram con dirette e aggiornamenti quotidiani, non vuol dire soltanto tifare per un proprio idolo calcistico, ma provare a credere in un progetto che permetterà anche al piccolo tifoso di trarre un importante beneficio. E in un mondo del calcio in continua evoluzione, mettere al centro il tifoso è la prospettiva più innovativa di tutte.