Da Re Mida ad El Dorado, dall’oro maledetto di Siegfried fino al più recente Oro di Yamashita. Miti e leggende che hanno accompagnato millenni di storia alla ricerca dell'unicità. Una tendenza che travolge anche i destini incrociati di Inghilterra e Colombia, nel tentativo costante di affiancare una specifica generazione di talenti al più famoso dei metalli preziosi.
E chi meglio delle due squadre che si affronteranno nell’ultimo degli ottavi di finale del Mondiale può rappresentare le ambizioni di paesi da tempo lontano dal ruolo di protagonista e in attesa di una nuova rosa pronta a scrivere un pezzo di storia. L’Inghilterra manca le semifinali di un evento simile dall'Europeo del 1996, mentre attenendosi prettamente alla storia dei Mondiali, l’unico posto tra le migliori quattro coincide con l’unico successo inglese, datato 1966. Un trend decisamente negativo per la madre patria del calcio, che ha ormai ripreso il suo posto come campionato d’élite per seguito e movimento economico.
GOLDEN GENERATION
è trattata quasi da outsider di lusso, con la sicurezza di essere solo agli esordi per la nuova generazione e consci che caricare di troppa pressione il gruppo inglese potrebbe avere effetti controproducenti. Senza mai perdere il marchio di fabbrica che da sempre contraddistingue questa nazionale: sviluppare i propri talenti in patria rendendoli pilastri dei migliori club della Premier League. Da uno Stones pagato cifre record dal Manchester City ad un Henderson che ha raccolto l’eredità di Gerrard come capitano del Liverpool; dalla coppia Red Devils formata da Lingard e dallo sfortunato Rashford fino al vero trascinatore di questa nazionale, bomber Harry Kane, che punta ai vertici del calcio e chissà, anche al Pallone d'Oro.
ORO COLOMBIANO
Oggi può puntare seriamente a scrivere una nuova favola per il calcio del suo paese. Quella favola trasformatasi in incubo per l’ultima Generación Dorada del 1994, quando l’autogol di Escobar condannò all’eliminazione una squadra strafavorita e "condannata" a vincere. Dopo le due delusioni in Copa America, gli uomini di Pekerman possono davvero sognare un mondiale sotto i riflettori anche grazie ad un tabellone favorevole, che potrebbe aprirgli la strada verso un risultato a sorpresa. Il tutto con i suoi leader che sembrano aver raggiunto quel picco di maturità calcistica che era venuta meno nella sfida coi padroni di casa durante lo scorso mondiale.
James Rodriguez, dopo qualche anno quasi da gregario al Real Madrid, è tornato al top nel Bayern Monaco, reinventandosi perno del centrocampo bavarese e togliendosi anche la soddisfazione del gol dell’ex nella semifinale poi persa con i Blancos. Cuadrado, da scheggia impazzita della Fiorentina e dopo una sfortunata esperienza al Chelsea è tornato in Serie A per essere tra i protagonisti del ciclo vincente della Juventus, arrivando fino in finale di Champions League lo scorso anno, anche se il suo apporto si limita purtroppo ad un’espulsione lampo a partita già decisa. Come loro anche i vari Sanchez, Ospina, Mina hanno continuato nel loro percorso di crescita ma la vera arma in più dei Cafeteros è la voglia di rivalsa del proprio capitano, un Radamel Falcao che ancora ricorda con rammarico l’infortunio che lo costrinse all’addio al mondiale brasiliano e che oggi vuole saldare il debito che ha con il suo destino calcistico.
Colombia ed Inghilterra sono ad un nuovo bivio tra chi delle due continuerà nella sua corsa all’oro e chi tornerà a casa consapevole di aver perso un’occasione unica per trionfare nel più imprevedibile dei mondiali. Vedremo chi raggiungerà prima l'El Dorado.