Tra gli italiani soddisfatti dell'andamento di Euro 2016 c'è sicuramente lui, Pierluigi Collina. La squadra degli arbitri se l'è cavata egregiamente e il disegnatore bolognese può gonfiare il petto:
"Abbiamo ricevuto tanti complimenti" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ad esempio le parole di elogio espresse da importanti allenatori come Ferguson e Wenger. Arrivavamo da un Europeo, quello del 2012, andato bene. Non era semplice fare meglio. Ci siamo riusciti nonostante un torneo molto più difficile: 51 gare contro le 31 di 4 anni fa. Non solo, la formula con le migliori terze qualificate ha fatto sì che ogni match fosse decisivo. I risultati arrivano col lavoro. Gli arbitri sono stati affiancati da altri professionisti: ne hanno curato la preparazione fisica e quella tattica, dove abbiamo introdotto una novità importante. Sapere gli schemi dalle squadre e le caratteristiche tecniche dei giocatori è fondamentale per prevedere situazioni che altrimenti potrebbero cogliere di sorpresa arbitro e assistenti, condizione che spesso porta all’errore. Su questo aspetto abbiamo fatto un salto di qualità grazie a due match analyst, Cristiano Ciardelli e Gianvito Piglionico, entrambi allenatori con patentino Uefa A, messi al servizio degli arbitri".
Percentuale di errori diminuita e disciplina dei calciatori migliorata: "È utopistico pensare di non sbagliare mai. Stiamo parlando di persone, ma c’è un dato molto significativo: le chiamate degli assistenti sono state corrette nel 93,7%. Percentuale incredibile nonostante la difficoltà di molte decisioni e il limite fisico dell’occhio umano che ha bisogno di un certo tempo per mettere a fuoco un’immagine, limite che a volte spiega l’errore. Abbiamo ricostruito sul campo, con giocatori istruiti ad hoc, delle situazioni tipo. Oltre 700 clip sottoposte agli assistenti di Euro 2016, che dovevano indicare non solo se c’era o no l’offside, ma anche chi era il giocatore in posizione irregolare e di quanto era al di là dei difensori. Disciplina? Sui 205 totali ci sono stati solo 9 gialli per proteste e uno per simulazione. E ancora: un solo rosso diretto, in Francia Irlanda, dovuto a una chiara occasione da gol negata. Significa che si è pensato molto a giocare e poco ad altro. Ne ha guadagnato lo spettacolo. E pure gli interventi pericolosi sono stati minimi".
Cristiano Ronaldo potrebbe non essere d'accordo: "Diciamo subito due cose: l’entrata di Payet andava fischiata. Era fallo. Meritava anche il giallo? Si può discutere, ma la dinamica dello scontro, ginocchio contro ginocchio, è stata casuale. Episodio sfortunato, Payet non voleva fare male". Difficile la scelta dell'arbitro da designare per la finale: "Ha arbitrato Clattenburg, ma anche altri l'avrebbero meritato. Basta vedere cosa avevano fatto prima i due arbitri delle semifinali, Rizzoli ed Eriksson. E anche Kassai e Mazic, rimasti fino alla fine. Gruppo unito? Gli arbitri sanno che l’obiettivo è comune: se vanno bene solo in due o tre, la squadra degli arbitri ha perso. Ho visto in ritiro uno spirito di collaborazione sincero. Arbitri spiegare ai colleghi le insidie di una squadra che loro avevano già diretto. E poi ho letto del sms mandato da Rizzoli per complimentarsi con Clattenburg: fotografa bene quanto detto".
Prima volta per la goal line technology : "Gli addizionali hanno potuto concentrarsi su cose essenziali, molto più frequenti del gol fantasma. Alcune decisioni decisive sono arrivate grazie a loro. Quali? Il rigore per la Romania contro la Francia, quello chiamato da Damato in favore del Portogallo con l’Austria. E poi il gol di Vardy al Galles: c’è stato un gioco di squadra tra arbitro, addizionale e assistente". Altre novità: "Sul mani il cartellino arriva solo se si interrompe un’azione pericolosa, come accaduto a Ramsey in Galles-Belgio. Non ci sono state situazioni in cui si è evitato il rosso a un portiere autore di un fallo da rigore dopo aver cercato d’intervenire sul pallone, non riuscendoci. Ma pure questa novità evita ingiustizie. Altre modifiche? Si dovrebbe mettere mano al fuorigioco: ora rende difficilissimo il lavoro di un assistente".