Era un ragazzino ancora tutto da scoprire quando faceva il suo esordio in Champions. Era una notte di 16 anni fa e Ronaldo si mostrava all’Europa. Prima volta complicata contro l’Inter di Cuper. E un marcatore del tutto inedito. A seguirlo come un’ombra infatti fu Francesco Coco che si accorse subito delle qualità del portoghese: “Non potevo immaginare che dopo 16 anni sarebbe diventato il più forte di tutti – Racconta l’ex terzino nerazzurro alla Gazzetta dello Sport - Però la sua personalità mi aveva colpito: non aveva paura”.
Eppure quella sera il pericolo numero uno doveva essere un altro: “Cupermi aveva messo in guardia da Quaresma. Nessuno conosceva Cristiano. In campo però fu lui a crearmi più problemi. Palla al piede provava a disorientarti con movimenti rapidi. Poi aveva una velocità di gambe pazzesca”.
Coco racconta anche un retroscena sul finale di quella partita, con Di Biagio che scambiò la maglia proprio con Ronaldo: “All’inizio Gigi non la voleva. La accettò per mancanza di alternative: non poteva sapere chi sarebbe diventato Ronaldo. Ora se la tiene stretta come una reliquia.
Il tratto distintivo del portoghese? La consapevolezza di sé. Non credo abbia punti deboli. E’ un buon investimento sia tecnico che economico. Ha 33 anni ma sembra averne 5 in meno. L’Inter si stava muovendo meglio di tutte sul mercatio prima che la Juve piazzasse il colpo Ronaldo”.
In chiusura Coco fa un pronostico sulla Champions alla Juve: “Cristiano può aiutarla a liberarsi dal complesso della coppa stregata. La sua presenza potrebbe rivelarsi decisiva soprattutto mentalmente”.