Intervenuto telefonicamente su Sky Sport 24, Fabio Capello ha commentato il passaggio di proprietà del "suo" Milan, che ha allenato a lungo e con cui ha vinto quattro scudetti e una Coppa dei Campioni: "Un momento non bello, perché devo tutto a Silvio Berlusconi che ha fatto grande il Milan. Fu colui che disse 'devo fare un grande Milan con un calcio più spettacolare'. Fu la prima pietra per costruire quel Milan che ha vinto tantissimo. Speriamo che i nuovi proprietari abbiano le risorse. Al momento non mi sembrano così forti, visto quanto abbiamo atteso per il closing: non hanno fatto come Suning che ha trovato subito l'accordo e l'ha formalizzato.Dobbiamo ancora aspettare e vedere cosa riusciranno a fare questi cinesi, speriamo che vogliano essere competitivi come i cinesi di Suning."
"Riportare il Milan in alto? Le basi sono interessanti, adesso bisogna acquistare campioni che facciano la differenza: difficile, perché sono già accasati. Prima bisogna essere competitivi in Italia e battere la Juventus, poi fare la scalata per l'Europa e il mondo sarà molto più difficile, basta guardare gli arabi del PSG e del City, quante difficoltà stiano trovando per imporsi in Champions League. Se dovessero chiamarmi? Io sono aperto a parlare con tutti, poi bisogna vedere il progetto. Non farei sicuramente l'allenatore, non ho più l'età. Ma qualche consiglio potrei darlo. I miei ricordi più belli? La prima volta che sono diventato allenatore e ho portato il Milan a giocare la coppa Uefa, risollevando la squadra e portandola a vincere lo spareggio con la Samp. Poi la soddisfazione di aver battuto il Barcellona in finale 4-0.
I simboli di questa era che si chiude sono Paolo Maldini e Franco Baresi, nati nel settore giovanile e che hanno finito nel Milan vincendo tutto, trasmettendo quel senso di Milan a chi arrivava da fuori."