“Sei un esempio per noi tecnici”. “Io? L’esempio sei tu”. Scambio di battute, complimenti quanto mai sinceri. Da uomo a uomo, tra due esperti del calcio. Con la macchina del tempo che torna indietro, ad inizio agosto. E’ la prima di Ranieri sulla panchina del Nantes, di fronte c’è il Lille di Bielsa. Alla fine, vittorioso: 3-0 secco e… chapeau per Claudio. L’argentino si alza, si dirige verso Ranieri e gli stringe la mano. Occhi negli occhi: “Bravo Claudio, sei un esempio”. Guardi la classifica ora e tutto è ribaltato. Il Lille è 19esimo con appena 9 punti in classifica, il Nantes terzo ad 11 lunghezze di distanza. Dopo il PSG di Neymar e il Monaco, ecco Sir Claudio. In Inghilterra, si stanno mangiando le mani. La scorsa settimana, ancora una volta, a Leicester non si parlava che di lui. Addio a Craig Shakespeare, colui che prese il suo posto in panchina lo scorso febbraio, e tanta nostalgia. “Ridateci Claudio”, chiedevano i tifosi, ancora scottati da quell’esonero difficilmente spiegabile. Sogno impossibile, ritorno che, ad oggi, non s’ha da fare: “Ho dimenticato. Faccio sempre così, metto tutto alle spalle e guardo avanti: è un mio grande pregio”.
Ora a Nantes ci credono un po’ tutti. Perché il nuovo miracolo sarebbe quello di tornare di nuovo in Europa, che da quelle parti manca dal 2001 (tolte le esperienze nella Coppa Intertoto, ndr). Erano altri tempi, c’erano altre concorrenti. Claudio non ci pensa, i conti si fanno solo alla fine. “Siamo in terzi in classifica non è importante per me. Non voglio guardare la classifica. La cosa più importante è migliorare”, assicurava sabato scorso dopo la vittoria sul Guingamp. La quinta nelle ultime sei di campionato, l’ottavo risultato utile consecutivo. Con la forza che è nel collettivo. E sì, anche nelle idee tattiche della sua guida. “Giochiamo da ‘italiani?’ Sono stato il primo a dirlo. Ai miei ragazzi ormai chiedo non solo di essere tattici come gli italiani, ma anche di metterci un po’ di champagne. Cominceremo a divertirci con la squadra al completo”. Tempo al tempo, anche se nessuno sembra essersi mai lamentato dello spettacolo visto. Più sostanza che forma, più punti che tiki-taka. Nantes vuole risultati e quelli stanno arrivando. Di settimana in settimana, figli di tanto lavoro. Come gli appalusi per Ranieri, un gran bell’ “esempio” made in Italy.