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Data: 07/09/2017 -

Chievo, parla Maran in vista della Juve: "Quando vai allo Stadium sai che soffrirai. Dybala il più pericoloso"

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Nuovo anno, solito Chievo. Sempre lì, pronto a giocarsela con tutte. Con quel Rolando Maran in panchina sempre più volenteroso di stupire: “Non bisogna mai dare nulla per scontato perché ogni anno ci sono squadre che falliscono obiettivi alla loro portata. Stiamo portando avanti un progetto importante: vincere non è mai semplice ma nemmeno avere la continuità che ha dimostrato il Chievo in questi anni – ha dichiarato proprio l’allenatore del Chievo intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Ho altri due anni di contratto e sto bene al Chievo perché ci sono le condizioni ideali per lavorare. È arrivata qualche offerta ma ho deciso di continuare qui perché non ho ancora finito il mio lavoro”.

Anche se ogni tanto è logico provare un pizzico di invidia verso le big “solo per il fatto che giocano per vincere. È stressante ma uno stress diverso dal mio e poi la domenica sera sono spesso più sereni di me. Un’altra differenza tra noi e le big è che noi non possiamo prescindere dall’organizzazione: non voglio soffocare le qualità individuali ma deve prevalere l’equilibrio. Ripenso alle sfide con la Juve di questi anni: solo una volta ci hanno asfaltato, negli altri casi ce la siamo sempre giocata con le nostre caratteristiche. Quando vai allo Stadium sai che soffrirai ma è una sofferenza che ti fa crescere e cerchi il modo di farla durare il meno possibile. E di far soffrire un po’ anche loro”.

Dybala pericolo numero uno: “Dybala non ti da riferimenti quindi è il più pericoloso”.

Un mercato ponderato, quello del Chievo: “Considerando il budget abbiamo deciso di affidarci all’esperienza dei titolari e alla voglia di emergere dei giovani. Lavoro molto con loro: la strategia del Chievo è basata su gradualità e accuratezza. Il concetto è: se non migliori non resti fermo ma vai indietro. Il margine di crescita diminuisce sempre più quindi cerchiamo di consolidare sempre più i nostri principi di gioco. Io allena le qualità della mia squadra per metterla in condizione di affrontare positivamente le difficoltà create dall’avversario. Voglio che il Chievo sia soggetto attivo quando è il momento di soffrire. Ed è fondamentale l’organizzazione, se no ti vai a mettere nelle mani dell’altra squadra. Quando affronti una big bisogna preparare un piano A, un piano B, un piano C e un piano D. Anzi, a volte addirittura un piano E: bisogna esser pronti. Un punto allo Stadium ci darebbe allegria e consapevolezza. Con la Lazio abbiamo perso ma la prestazione è stata positiva. Con la Juve sarebbe ancora più importante far risultato e farlo a modo nostro”.

Infine, sulla Var: “Condivido l’allarme lanciato da Buffon, il calcio ha una sua fisionomia che va rispettata. Le sensazioni sul campo non possono passare in secondo piano. Sulle situazioni oggettive come il fuorigioco invece la Var è utilissima. In ogni caso, so che non è semplice, ma lasciamo lavorare serenamente gli arbitri”.



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