Uno dei primi arrivi del Chievo Verona in questa campagna acquisti è Gianluca Gaudino, centrocampista cresciuto nel settore giovanile del Bayern Monaco. Tedesco, ma di origini italiane, nonché figlio d’arte. Papà Maurizio infatti, nel 1992 alzava al cielo la Bundesliga con lo Stoccarda. Oggi il classe 1996, sbarca in Italia e non si nasconde: “Vorrei la maglia numero 10 – dichiara alla Gazzetta dello Sport – Italia? Le vostre donne sono bellissime, meglio delle tedesche, ma io sono fidanzato a Monaco, vado matto per la pasta e per la pizza”.
Gli insegnamenti di papà Maurizio: “La personalità, quella che aveva lui quando giocava. Sfidò anche il Napoli con lo Stoccarda. E Napoli è la città italiana che ho visto, in vacanza con i miei. Ci sono i parenti”. Under 19 e 20 fatte con la Germania, ma ha ancora l’opportunità di scegliere la Nazionale maggiore: “Vorrei tanto che fosse quella italiana. Io sognavo l’Italia. Ho guardato il Mondiale 2006 con la maglia di Francesco Totti addosso. Per ora ho soltanto il passaporto tedesco. Ma più avanti chissà. I parenti campani ci sono (l’idea di avviare le pratiche c’è, ndr)”.
Gli insegnamenti di Guardiola: “Il mister mi ha insegnato la tattica e la tecnica. Nella tattica è un maestro, il numero uno. E mi ha dato fiducia. Il giocatore del Bayern che più mi è rimasto impresso? Sicuramente Thiago, che è mio amico. Fortissimo”. Mentre in Serie A: “Gigi Buffon. Da quando ero piccolo è sempre stato lui”. Sul campionato italiano: “Me lo immagino tattico e con tanta tecnica. I nostri stadi e i nostri impianti sono migliori, ma dal punto di vista tecnico la A è superiore alla Bundesliga. Guardavo sempre il campionato italiano”.
E sulla squadra tifata da piccolo: “Il Chievo (ride). No, era il Milan. Ma sono entusiasta di essere arrivato al Chievo. Perché? Perché... step by step. Sono passato prima dalla Svizzera. Ho fatto l’esperienza al San Gallo dove sono arrivato a gennaio 2016 e mi è servito tanto. Ho giocato 33 partite in 18 mesi anche se nell’ultima parte ho giocato meno. Lì portavo la maglia numero 80, quello di Ronaldinho, il mio giocatore preferito. Adesso sono qui a Verona, pronto a imparare e a inserirmi al meglio. Ed è un altro passo importante per la mia crescita. Sono contento di aver scelto il Chievo davanti anche ad altre possibilità. E vi assicuro che inizierò presto a prendere lezioni di italiano. Voglio impararlo bene”. Infine sul ruolo: “In mezzo, a centrocampo, da regista. Palla al piede. Mi piace molto impostare e comandare il gioco e lanciare i compagni”.