"Indovina chi ha segnato la doppietta stasera?". Chi domenica non ha visto Chievo-Inter difficilmente avrà risposto Valter Birsa. Ok, l'ex milanista l'anno scorso ha realizzato il record personale di marcature in Italia, sei gol, ma neanche il più accanito dei suoi sostenitori poteva pronosticare due reti ai nerazzurri.
"Quando sono tornato a casa mi sono rivisto la partita per capire cosa avevamo fatto" - dichiara lo stesso Birsa nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport - "Io ho sposato il progetto Chievo, sono in un gruppo fantastico, dove tutti vogliono dare il meglio e tanti si sono rimessi in gioco. Il club ti fa lavorare in serenità, non si guarda all’età, oggi conta se sei bravo, se hai la testa giusta e corri. Se dopo i 30 anni hai tanta voglia di dare fai meglio di uno di 22 che si sente arrivato. Milan? Fu un'occasione che non potevo lasciarmi sfuggire. Volevo provarci, forse non era il momento. Al Chievo mi sono rimesso in gioco. Al Milan giocavo da trequartista, eravamo in due dietro la punta. Con Allegri mi sono divertito. Con Ventura devi fare quello che dice lui e stare dentro quell’impianto, mentre con Allegri c’è più spazio per il talento: lui scarica la pressione, ti aiuta mentalmente".
Maran? Cattivo e organizzato... :" Lui sa come gestire il gruppo e ti dice le cose in faccia. La squadra è cattiva e organizzata, a immagine del suo allenatore. Trequartista? C'è ancora spazio per questo ruolo. Uno come Saponara, che mi piace tanto, lo interpreta al meglio. Non devi fare obbligatoriamente 4-3-1-2, ma puoi usare il più bravo e farlo muovere un po' più libero. Non mi pongo obiettivi, ma segnare o fare un assist a partita è il mio desiderio". Handanovic? E' un amico, ma in campo non si guarda in faccia nessuno: "Si parla di tutto, di calcio e figli. Siamo amici, abbiamo un pensiero molto vicino, anche se Samir è più chiuso. Spesso ci vediamo, mi sono pure fermato da lui a Milano. E' uno dei migliori portieri del mondo, giusto che giochi per grandi traguardi".