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Data: 24/10/2016 -

Chi è Simone Verdi? 'Quello dei gol belli', anti-personaggio tutto casa e pallone

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Se dovessimo descrivere il Simone Verdi calciatore potremmo definirlo 'originale'. Un falso '9' con le sembianze di un '7', perché bassetto e scattante. Ma che segna come un '9' vero e proprio: quattro centri in nove partite. Tutti gol da... '10' e lode, per bellezza. Spumeggiante, imprevedibile. Se dovessimo raccontare il Simone Verdi di tutti i giorni invece, diremmo... esattamente l’anti-personaggio. Bravo ragazzo, quasi il vicino di casa che vorresti avere. Negli occhi dei tifosi rossoblù rimangono le immagini dello splendido gol al volo contro la Sampdoria, della splendida punizione calciata contro il Sassuolo o ancora della serpentina che ha messo Destro nelle condizioni di battere Handanovic a San Siro. Questi sono tutti i suoi numeri da circo... ops, campo. Ma il talento esploso a Bologna è tutt'altro che divo, non se la tira neanche per finta, lontano da “cassanate” e balotellate”. E forse questa sua vocazione gioviale si sposa alla perfezione con quella così tranquilla della città emiliana, palco ideale dove esibirsi. Il numero 9 rossoblù vive a poca distanza dal centro tecnico Niccolò Galli di Casteldebole, nel quartiere della Meridiana a Casalecchio di Reno, e concede poco o nulla alla sua vita extra-campo. Tanta serenità, poche uscite fuori porto, nessuna voglia di fare tardi la sera, tra locali o discoteche. Zero gossip sul suo conto, parla sempre il campo. Lo aveva ammesso lui stesso a inizio anno, quasi a voler mettere le mani avanti: “Sono tranquillo, non sono uno a cui piace uscire la sera, girare per discoteche, non amo fare questa vita”. Non manca certo qualche serata con gli amici e la fidanzata Giulia, studentessa di Cava Manara, paese della provincia di Pavia, che non vive con lui. Ma il resto porta tutto al refrain casa e pallone, pallone e casa. Tutto sembra assolutamente normale nel tran-tran di Simone che già dal dopo gara di una partita qualunque fa capire quale sia il suo modo di vedere e vivere la vita: a prenderlo ci sono sempre i genitori e il fratello, coi quali se ne va senza aggregarsi ai compagni in pullman. “Sono un ragazzo molto semplice – continua – mi piace stare con gli amici e con i compagni”. E proprio con alcuni di loro si è formata quella che dalle parti di Bologna chiamano la “balotta”, di cui fanno parte Adam Masina, Luca Rizzo e Federico Di Francesco, ragazzi che anche per età sono tra i più vicini a Simone. Anche dalle parti del Campione, ristorante divenuto storico ritrovo dei calciatori e dei dirigenti rossoblù del presente e del passato, Verdi lo hanno visto poco: “Ricordo che ci è venuto a trovare una volta sola con il suo amico Ivan”, racconta Simone Gandolfi, figlio del titolare. Dicono che per sfondare nel mondo del pallone oltre al talento sia necessaria una vita da professionista. E se proseguirà su questa strada, per Simone il futuro si prospetta davvero... Verdi.


di Marco Merlini

Tags: Bologna



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