Gianmarco Cangiano, testa sulle spalle e consapevolezza: "Non ho ancora esordito? Pazienza, significa che devo lavorare di più". Tempo al tempo, perché dopo tre convocazioni è riuscito a debuttare in Serie A con il Bologna, e contro la Juve. Pochi minuti, tante giocate, ma di ordinario nella sua vita c'è ben poco.
Predestinato
Figlio d'arte di Salvatore, con una carriera ventennale tra serie C e D, Gianmarco ha seguito le orme del padre. Classe 2001, viene notato da Bruno Conti portato subito alla Roma, dove impressiona tutti con il suo talento.
L'ultima stagione nell'U19 dei giallorossi lo ha consacrato. 16 gol, 14 in campionato, uno in Youth League e un altro in Nazionale U18 lo incoronano miglior marcatare italiano classe 2001. Il Bologna lo nota e decide di puntare, forte, su di lui. I rossoblù lo acqustano per 1,5 milioni più il 30% di bonus sulla futura rivendita.
L'esperienza emiliana comincia da dove era finitia quella romana, Cangiano non riesce a togliersi il vizio del gol: 19 presenze, 8 gol e 5 assist. La chiamata di Mihajlović è una naturale, e piacevole, conseguenza.
Il nuovo "Magic Box"
Brevilineo, rapido e con una conclusione letale, i tre aggettivi che più si addicono a Cangiano. Viene soprannominato "Magic Box", per via delle giocate simili a quelle di Gianfranco Zola. Lui, però, si è sempre definito un esterno sinistro, è quella la sua posizione.
Piede destro, ama rientrare e concludere a giro, "alla Del Piero". Nei pochi minuti giocati contro la Juventus, ha subito messo in difficoltà Cuadrado con la sua velocità di pensiero e di gambe, che al contrario di molti non sono tremate. Coraggio e consapevolezza dei propri mezzi. Il passato è scritto, il futuro...quasi.