Entra e splende Rayan Cherki. Il gioiello di Lione ha solo 17 anni ma possiede già la classe di chi entra e sa spostare gli equilibri, anche in una partita importante come quella contro il Monaco di domenica sera. Minuto 88, risultato sul 2-2. Il Lione di Garcia è sotto di un uomo e da pochi istanti è stato raggiunto sul pari. L'inerzia in quel preciso istante è una forza contraria e avversa che sembra impossibile da contenere. Invece entra Cherki e tutto cambia: il Lione vince e rilancia la corsa alla Champions League. Grazie al suo prodigio che in settantadue secondi ha cambiato tutto.
72 SECONDI, QUATTRO PALLONI TOCCATI ... E SUBITO GOL
Rayan Cherki è entrato in campo all'88° e ha toccato quattro palloni. Il primo per lanciare un contropiede disorientando un avversario. Il secondo per smistare il pallone e allargare la squadra. Il terzo per appoggiare a un compagno e posizionarsi in area. Il quarto per segnare di prima (su assist di De Sciglio): tutto nella stessa azione. Tutto in 72" dal suo ingresso in campo. È il primo gol in Ligue 1, per il talento nato il 17 agosto 2003. Non è ancora maggiorenne, ma la strada per la Champions la guida lui.
CHERKI: TALENTO SCOPERTO ... IN UN PARCHEGGIO
Cherki è nato a Lione. In un'area metropolitana dove se hai talento ti basta giocare per la strada per non passare inosservato. Anche un parcheggio è sufficiente. Fu lì che il giovane Cherki impressionò un membro dello staff del Lione: "Andai con mio padre ad assistere alla partita di mio fratello più grande. Scesi dalla macchina con il mio pallone, come facevo sempre, e iniziai a palleggiare correndo. Gérard Baticle (che dal 2011 fa parte dello staff tecnico del Lione, ndr) mi vide, e mi disse subito che avrei avuto il 95% di possibilità di andare all'OL. Il mercoledì dopo ero già da loro". E la storia ebbe inizio.
Cherki è un fantasista nato che fa del dribbling il suo punto di forza. Oggi ha 17 anni ed è già decisivo. Dopo il gol di domenica sono arrivati anche i compimenti su Instagram di Benzema e Mbappé. La strada per diventare grande è stata imboccata. L'ambizione è tanta. Se gli viene chiesto quale sia il suo obiettivo in carriera, lui risponde senza mezzi termini: "Voglio diventare il numero uno al mondo e vincere il Pallone d'Oro". E se non avesse avuto tutto questo talento? "Mi sarebbe piaciuto fare l'astronomo", raccontò in un'intervista. In un caso o in un altro, si può dire che il suo futuro sarebbe comunque stato tra le stelle.