Ultim'ora dal Regno Unito, dove arrivano novità sulla situazione del Chelsea, messo in vendita dal presidente russo Roman Abramovich in seguito ai fatti di guerra in corso in Ucraina, con il Paese attaccato appunto dalla Russia. Il conto bancario dei Blues è stato temporaneamente sospeso dalla Barclays, banca di riferimento del club.
In trasmissione sui canali di Sky Sports UK, il giornalista sportivo Kaveh Solhekol ha spiegato che cosa è successo: "Questa sospensione può avere serie ripercussioni".
Chelsea, sospeso il conto con Barclays: cos'è successo
AGGIORNAMENTO 22.20 - Arrivano conferme delle ultime indiscrezioni del giornalista Kaveh Solhekol in merito a quanto sta avvenendo all'interno del club e tra i lavoratori del Chelsea. Inoltre è arrivata un ulteriore precisazione importante: "È confermato che, tra i lavoratori del Chelsea, chi usufruisce dei servizi di Barclays con la propria carta di credito non stia riuscendo a utilizzarla. Barclays ha spiegato la questione: non si va contro al Chelsea, ai suoi dipendenti e ai suoi tifosi, ma contro Abramovich. La situazione è difficile e, al momento, con questa sospensione dell'attività bancaria del club, Roman Abramovich non riuscerebbe nemmeno a vendere il club. Il Governo britannico, comunque, vuole cercare una soluzione per spalancare le porte alla cessione della società, e al più presto, per un semplice motivo: non vuole essere implicato in una questione così complicata".
Il giornalista, nel tardo pomeriggio del venerdì 11 marzo ha annunciato: "Il conto bancario del Chelsea con Barclays è stato temporaneamente sospeso. Barclays ha bisogno di tempo per valutare la licenza che è stata concessa al Chelsea per continuare le attività legate all'attività calcistica".
"La sospensione è dovuta alle sanzioni arrivate al patron russo del club Roman Abramovich dal governo britannico - ha precisato il giornalista. Il Chelsea spera che questa sospensione possa essere durare il meno possibile. Dal suo punto di vista, però, la Barclays ha sospeso il conto bancario del club perché, lasciandolo aperto, la banca non può essere sicurissima del fatto che i soldi vengano spesi solo nel modo in cui il Governo inglese ha consentito al Chelsea di operare (nel calcio, ndr)".
"Conto congelato, anche le carte di credito di alcuni lavoratori del Chelsea oggi hanno avuto problemi", ha chiuso Solhekol. Ora bisognerà concentrare gli sforzi per la cessione del club nel minor tempo possibile, ma sicuramente questo improvviso blocco rallenterà le operazioni.