Uno. Due. Il Chelsea va sotto e non riesce più a rialzarsi. Ci prova, ma alla fine termina 2-1 per il Liverpool. Primo big match per Antonio Conte da quando è sulla panchina del Chelsea. Prima sconfitta inglese. Alla quinta giornata, il suo Chelsea cade. A Stamford Bridge. Conte non perdeva in casa da 30 partite, la sua avventura inglese subisce una frenata dopo l'ottimo avvio.
Cade ma non senza lottare, perché il Chelsea è a due facce. Nel primo tempo la squadra è distratta, sbaglia in fase difensiva e dopo 17 minuti lascia tutto solo Lovren di segnare l'1-0. Il 2-0, al 36, è una magia di Henderson dalla distanza. Squadra schiacciata, troppe palle perse, mancano grinta e cattiveria. Quelle caratteristiche che avevano convinto il Chelsea a puntare sul ct della Nazionale, quelle caratteristiche che avevano reso l'Italia, appunto, una delle squadre più forti di Euro 2016. Senza Terry, la difesa con Cahill e David Luiz (al ritorno) perde carisma e leadership.
La squadra sembra scarica, ma nel secondo tempo cambia la musica. Si rivede il "Contismo", si rivede la grinta. Si vede Diego Costa: quinto gol in cinque partite, nel Chelsea segna sempre lui. I tifosi sono tutti per lui, un idolo ritrovato grazie al lavoro di Conte. L'assist, fondamentale, è di Matic, un altro giocatore che il nuovo manager ha voluto tenere respingendo gli assalti della Juve.
Ma non basta. Anche i tifosi hanno un reazione, dopo che quelli del Liverpool prendono il sopravvento. I reds giocano bene, Klopp incita ed esulta. Sono tornati prepotentemente nella lotta per il titolo, non potevano permettersi di perdere. Per Conte è una sconfitta che pesa, sia per l'importanza della partita (il match più giocato tra squadre inglesi dal 2000) che per la classifica. Il City di Guardiola le ha vinte tutte, se batte il Bournemouth può andare a +5. Poi ci sono Everton, Liverpool e può andar dietro a United e Tottenham. Il Chelsea di Conte non più sbagliare, i segnali positivi del secondo tempo devono essere le basi per ripartire. Per evitare un'altra stagione di transizione come la scorsa. È questo il timore dei tifosi, che non hanno perso la fiducia in Conte ma ora sono delusi. La sfida inglese si fa più difficile, ma è solo all'inizio.
Da Londra, Guglielmo Cannavale