Ripartirà dai numeri perché si fa così un po’ ovunque. In Italia, certo, ma anche in Inghilterra, la patria dell’ultima splendida favola legata al calcio. Il Leicester di Claudio Ranieri vince la Premier League nello stesso anno in cui il Chelsea - prima di Mourinho ed ora di Hiddink - registra la sua peggior stagione in difesa dal 1997 ad oggi: 52 gol subiti. Ed allora Antonio Conte, prossimo allenatore dei Blues, ripartirà esattamente dalle cifre degli ultimi mesi per provare ad invertire il trend, per mettere le cose al proprio posto, per rilanciarsi e rilanciare una squadra che ha infinito talento ma anche diversi problemi per i quali trovar presto adeguata soluzione.
FILOSOFIA - Ha vinto tre scudetti con la “sua” Juventus da allenatore, si appresta a volare in Francia per i prossimi Europei sulla panchina dell’Italia ma è soprattutto da giocatore, in mediana, che Conte ha saputo farsi apprezzare conquistando – tra le altre cose - una Champions League e cinque scudetti. In campo rappresentava l’ago della bilancia in grado di aiutare la difesa sacrificandosi per gli altri, pressando a tutto campo, biglietto da visita che ha conservato integro da un’altra prospettiva, quella di allenatore, mestiere che svolge basando le sue idee sulla medesima filosofia di gioco: squadra corta, linee compatte, pressing alto e poi ripartenze immediate sfruttando le qualità dei singoli.
NUMERI - Emblematica, in tal senso, la sua esperienza da allenatore sulla panchina della Juventus. In totale, in tre stagioni, i bianconeri hanno incassato appena 67 gol: 20 il primo anno, 24 il secondo, 23 il terzo. Non è dunque un caso e non è neppure fortuna, semplicemente è il frutto di un lavoro nitido che ha tra le priorità la cura della fase difensiva intesa non come singolo reparto ma come concetto collettivo, medesima idea che coinvolge tutta la squadra e non solo una parte. Ripartirà dai numeri, Conte, e dalla consapevolezza che per tornare a far brillare il Chelsea – attualmente nono in campionato – sarà necessario invertire la rotta delle reti subite. Impresa ardua, certo, ma non impossibile.
di Fabio Tarantino