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Data: 19/11/2018 -

Sarri: “La Juve pensa alla Champions, un vantaggio per le altre. Napoli? Di più non si poteva fare”

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Il suo Chelsea è arrivato alla pausa nazionali senza sconfitte in campionato, a quota 28 punti e a -4 dalla capolista Manchester City; il lavoro di Maurizio Sarri a Londra prosegue e l’allenatore italiano sogna di poter ripetere le ottime cose fatte con il Napoli e, magari, di riuscire a vincere anche un trofeo in questa stagione. Intanto, però, l’ex guida azzurra guarda anche in Serie A e sulle pagine della Gazzetta dello Sport parla del nostro campionato, tra previsioni e analisi che vedono coinvolta la Juventus capolista e la sua ex squadra.

Sarri inizia però parlando del suo ambientamento in Inghilterra: “Al momento, mi trovo molto bene. L’atmosfera è fantastica, il calcio è spettacolare e un allenatore riesce a divertirsi. Contro il Liverpool ad un certo punto mi voltai verso Klopp e vidi che sorrideva. Mi avvicinai e gli chiesi perché. Mi disse ‘mi sto divertendo un mondo, tu?’. ‘Anche io’, gli risposi. Ecco, quando vivi queste situazioni, ti accorgi che sei arrivato al top”.

Un primo bilancio con il Chelsea: “I risultati e anche la qualità del nostro calcio segnano l’indice positivo. Diciotto partite senza sconfitte, in una realtà competitiva come questa, dimostrano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Sono ancora più contento perché si gioca tantissimo e la possibilità di incidere in profondità è più complessa. Il ritmo è serratissimo. È ovvio che in queste situazioni le partite sottraggono lavoro sul campo. Non posso però dire che non lo sapessi, ero consapevole di questo carico di impegni e sto cercando una mediazione tra allena- menti e gare”.

E ancora: “C’è una passione infinita e per quello che ho visto finora, espressa nei toni giusti. L’aspetto da correggere è la questione tempo. Gli spazi ristretti per gli allenamenti non aiutano gli allenatori e credo anche i giocatori. Non bisogna pensare solo alla componente fisica, ma anche a quella mentale. David Luiz mi ha sorpreso per disponibilità e intelligenza, Barkley ha trovato continuità dopo un lungo periodo segnato dagli infortuni. Willian è un giocatore di qualità immensa. Il suo stile di gioco è perfetto per l’Inghilterra; e Morata è un ragazzo di qualità, veloce e tecnico. Possiede una grande sensibilità e le difficoltà lo avevano ferito”.

Sarri passa poi a parlare dei rivali: “Klopp è quello che sento più vicino da un punto di vista filosofico. Lo scambio di battute tra noi due mi pare esemplare. Mourinho è un uomo di qualità umane straordinarie. Mi ha fatto un’ottima impressione il giorno della partita dello Stamford quando si verificò l’episodio che coinvolse uno dei miei assistenti. Sul piano professionale, c’è poco da dire. Emery è uno studioso e un professionista eccellente. L’organizzazione offensiva del suo calcio è di altissimo livello”.

Alla ripresa ci sarà il Tottenham, che poi ospiterà l’Inter in Champions League: “Penso che il Tottenham non si metta a fare calcoli contro il Chelsea. Sarà una partita vera, oltre che un derby. Il nostro ottimo percorso in Europa League? Abbiamo trovato la no­stra dimensione e va bene co­sì”.

Poi il passato, Napoli e la Serie A: “Presi una squadra che aveva chiuso il campionato con 64 punti e l’ho lasciato che ha raggiunto quo­ta 91. Più di questo non si pote­va fare. L’altra eredità è perso­nale: il rapporto con la città e la sua gente. Non mi staccherò mai dal Napoli. Hanno parago­nato il mio Napoli a quello di Vinicio, una delle prime squa­dre in Italia, negli anni Settan­ta, a viaggiare nel futuro. Mi onora quest’accostamento”.

“A De Laurentiis non ho nulla da dire. Posso solo ringraziarlo. Mi ha dato la più grande soddisfazione per­sonale della mia vita affidan­domi il Napoli, la squadra del mio cuore e delle origini. E’ sta­ta una magnifica avventura che non può essere cancellata da un congedo un po’ così. Le avversarie? Questa Juventus ha una priorità: la Champions. Alla fine, potrebbe rivelarsi un piccolo vantaggio per la concorrenza. Ancelotti contro gli insulti negli stadi? Penso di essere stato il primo allenatore a contattare l’arbi­tro per chiedergli di interveni­re di fronte ad uno stadio che offendeva i napoletani. Con­cordo al cento per cento”.



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