Alcuni giocano ancora, altri si sono ritirati. Qualcun altro, invece, è semplicemente desaparecido. In tutti questi anni, a Napoli, ne son passati di calciatori. Ma davvero tanti! E sapete quanti di questi sono arrivati e andati via in un lampo, come delle meteore? Senza neanche lasciare il segno, come se la loro presenza non si fosse mai avvertita. Di alcuni di questi a malapena ci si ricorda il nome, figuriamoci il volto o il ruolo. Da quando gli azzurri sono ritornati in Serie A all’inizio del nuovo millennio a quando, con De Laurentiis, sono rinati e riapparsi nel giro di qualche anno nel grande calcio. Passando per gli anni bui della Serie B, del fallimento e della Serie C. Oggi ci sono Hamsik, Callejon, Mertens, Milik, Albiol e tanti altri. Mentre ieri, tra i tanti calciatori arrivati a Napoli, c’erano anche i nostri 11 desaparecidos azzurri:
PORTIERE
TONI DOBLAS
Tra i pali Toni Doblas. In quanti lo ricordano in azzurro? In pochi, forse. Il Napoli lo tesserò da svincolato, per tamponare l’assenza di Rafael nel ruolo di vice-Reina. Lo spagnolo festeggiò la vittoria della Coppa Italia con Benitez, ma senza mai scendere in campo. Ed in campionato? Due presenze appena. Il segno, più che in campo, lo lasciò sui social. Andando via da Napoli, nonostante i pochi mesi passati in Italia, mandò messaggi d’amore ai tifosi azzurri. Ed oggi? Difende i pali del Delhi Dynamos, nel campionato indiano.
DIFENSORI
BRUNO UVINI
Quando si parla di desaparecidos del calcio, sapete qual è il primo nome che viene in mente ad un tifoso del Napoli? Abdelilah Saber. Soprannome? Il Cafù del Marocco. O almeno così lo presentarono quando arrivò in Italia dallo Sporting Lisbona. Fu Zeman a puntare su di lui, agli inizi del nuovo millennio. E il primo impatto fu davvero incoraggiante: una partita da assoluto protagonista contro la Juventus all’esordio, nonostante la sconfitta. Poi passò alla storia più per i cross stampati sulle schiene degli avversari che per le sue prestazioni. Due anni in azzurro, una stagione tutt’altro che indimenticabile al Torino. E poi? Il ritiro ad appena trent’anni. Al centro Bruno Uvini, ex promessa del calcio brasiliano. Il Napoli lo prese nel 2012 dal San Paolo, facendogli firmare un contratto di 5 anni. Con gli azzurri, però, ha giocato una sola partita: nel novembre del 2013 Benitez, privo di terzini, lo fece entrare al posto dell’infortunato Mesto contro il Catania. Poi una lunga serie di prestiti. La cosa curiosa è che è stato sotto contratto col Napoli fino a quest’estate, quando gli azzurri sono riusciti a cederlo agli arabi dell’Al Nasr ad un anno dalla scadenza. Completiamo il reparto con Ignacio Fideleff. Anche lui uno degli acquisti sbagliato dal Napoli in Sud America negli ultimi anni, ricordato solo per un clamoroso errore che permise a Moscardelli di segnare con la maglia del Chievo un gol decisivo contro gli azzurri. Solo quattro presenze ed un contratto scaduto soltanto quest’estate con il Napoli. Ora è svincolato dopo una lunga serie di prestiti, l’ultimo dei quali ai paraguaiani del Nacional. Prima è stato anche in Grecia, in Israele e… a Parma: appena una presenza. Insomma, desaparecido in azzurro e in gialloblù!
CENTROCAMPISTI
DATOLO
Apriamo il reparto di centrocampo con Robson Machado Toledo. Lo ricorderanno gli appassionati di videogiochi: ai tempi del Catanzaro era un vero fenomeno in Championship Manager, uno di quei calciatori che compravi a poco prezzo e ti facevano vincere i campionati. Fu uno dei primi acquisti dell’era De Laurentiis, ma non ebbe molta fortuna neanche in Serie C. L’ultima esperienza da calciatore? Lo scorso anno, in Serie D, con il RapalloBogliasco. Ora gioca in Serie B di calcio a 5, con il Cdm Futsal Genova. Poi c’è Claudio Husain, detto “El Picapiedra”. E già il soprannome dice tutto sulle sue caratteristiche in campo. Fascia sempre tra i capelli e 15 miliardi di rimpianti per il Napoli. L’ultima esperienza da calciatore con l’Audax Italiano La Florida, club cileno fondato da italiani. Oggi è commentatore per una tv argentina. Al suo fianco Fabio Cesar Montezine, 77 presenze nel Napoli in Serie B. Tanto talento, un sinistro magico. Si dice addirittura che, ai tempi del San Paolo, fosse l’idolo di Kaka, di tre anni più giovane di lui. In Italia lo portò l’Udinese, poi il trasferimento a Napoli. Tre anni di gol, grandi giocate e un rendimento a dir poco discontinuo. Ed oggi, all’età di 37 anni, gioca ancora in Qatar con l’Al-Rayyan. A completare il reparto Jesus Datolo: un solo anno dal Napoli, dal gennaio del 2009 a quello del 2010. Ricordato dai tifosi azzurri per la strepitosa rimonta contro la Juventus. L’argentino entrò con i bianconeri in vantaggio per 2-0 e fu devastante: un gol, tante giocate e lo zampino sul 2-3 di Hamsik. Fu poi ceduto all’Espanyol nell’affare che portò Victor Ruiz al Napoli e oggi gioca nell’Atletico Mineiro.
ATTACCANTI
MICHU
In avanti iniziamo con David Sesa, che il Napoli acquistò per ben 18 miliardi dal Lecce. Una cifra impressionante per la società azzurra, che vide nell’attaccante svizzero l’uomo giusto da regalare a Zeman. Presentato come uno straordinario calciatore di punizioni, si rivelò un flop clamoroso: 16 presenze, 1 gol e retrocessione in Serie B. In totale 77 partite e appena 4 reti in azzurro. Ha proseguito la carriera in Svizzera, con l’Aarau, e poi in C2 con Palazzolo, Spal e Delta Rovigo. Ora è il viceallenatore dell’Anderlecht. Poi c’è Cristian Chavez, regalato a Mazzarri come vice-Lavezzi. Solo due presenze in azzurro e un tunnel a Lucio a San Siro, l’unica giocata per la quale viene ricordato. Ed oggi? Gioca nel Club Atlético Brown, in Serie B argentina. E chiudiamo la nostra top 11 con Michu. Come non ricordarlo, allo Swansea fece grandi cose. Ottimo fisico, discreto talento ma caviglie troppo fragili. Voluto fortemente da Benitez ha collezionato tre presenze in Serie A, due in Europa League e una nei preliminari di Champions persi con il Bilbao. Gli azzurri non esercitarono il diritto di riscatto, Michu tornò allo Swansea per poi rescindere poco dopo. L’anno scorso pensò al ritiro, prima di ripartire dalla quarta serie spagnolo con la squadra allenata da suo fratello Hernan, il Langreo. E quest’anno gioca nel Real Oviedo, in seconda serie.
TOP 11 DESAPARECIDOS NAPOLI (3-4-3): Doblas; Saber, Uvini, Fideleff; Toledo, Husain, Montezine, Datolo; Sesa, Chavez, Michu.