C'è chi gioca ancora a calcio, in cerca di migliori fortune e nonostante l'età, e chi invece si è perso tra droghe e fiumi di alcool, gettando di fatto la propria carriera. Poi c'è chi col mondo del pallone non ha più nulla a che fare e chi ha tentato addirittura la strada della politica. Infine c'è chi ha provato a sfondare in TV. Percorsi diversi, ma un comune denominatore: tutti, ma proprio tutti, hanno scritto pagine di storia dell'Inter. Sì, negativa a parere di molti tifosi nerazzurri (guai a dire Gresko, per esempio), ma sempre di storia si tratta. "Ma dai, questo qui chi è?!". Eh, non semplice ricordare in effetti. Nostalgia a go go. Meteore vere, comparse che hanno vissuto il proprio momento di gloria vestendo la maglia nerazzurra. Adesso, però, finite tutte - o quasi - fuori dai radar del mondo calcistico. Desaparecidos, termine corretto. Nella settimana del Derby di Milano abbiamo voluto metterli tutti insieme in una formazione che di certo farà sorridere: "Davvero questo ha giocato nell'Inter?!". Via con l'album dei ricordi, ecco la nostra Top 11 dei Desaparecidos nerazzurri.
PORTIERE
Impossibile non scegliere lui, protagonista di quella che probabilmente è ricordata come una delle più grandi operazioni errate di mercato degli ultimi decenni: scambio alla pari con Fabio Cannavaro (!). Sorrisi per la Juventus, disperazione per i tifosi dell'Inter. Tra i pali ecco Fabian Carini: 9 presenze totali (tra campionato, Champions e Coppa Italia) nella stagione 2004/05, la prima in nerazzurro. Campione d'Italia nella seconda esperienza, nel 2006/07. Apparizioni? Zero! L'uruguaiano non ha ancora mollato, gioca con la Juventud, nella Primera Division del suo Paese.
DIFENSORI
Non semplicissimo scegliere i più rappresentativi, diversi i calciatori arrivati inizialmente per rafforzare il reparto arretrato ma finiti presto nel dimenticatoio.
Fabio Macellari, preso dopo le grandi annate a Cagliari dall'Inter di Lippi nella stagione 2000/01: l'esordio in Champions League nello sciagurato preliminare contro l'Helsingborg poteva essere segno premonitore di una parabola incredibilmente discendente. Solo 7 presenze in nerazzurro, poi gli infortuni e una lunga serie di problemi con alcool e droga. Vita nei boschi dopo il ritiro, oltre a qualche avventura in panchina tra Prima Categoria e Promozione e all'esperienza da cantante in una rockband. A fargli compagnia Gonzalo Sorondo, uruguaiano strappato alla concorrenza di mezz'Europa nell'estate del 2001 e arrivato a Milano come erede di Laurent Blanc. "L'Inter ha preso il nuovo Montero", dicevano: niente affatto, fisico da corazziere ed una serie di gravi errori nei due anni della gestione Cuper. Dopo aver girovagato tra Europa e Sudamerica ha chiuso la carriera in patria, al Defensor Sporting. E per chiudere il reparto lui, l'uomo che rievoca l'incubo più grande per il tifoso nerazzurro: Vratislav Gresko. Una sola partita per racchiudere la sua esperienza all'Inter, quella del 5 maggio 2002. Passaggio a Poborsky e inizio della fine per Ronaldo & co: Lazio-Inter 4-2 e scudetto alla Juventus. Che fine ha fatto? Gresko ha chiuso la carriera in Slovacchia nel 2015 e adesso organizza spettacoli teatrali.
CENTROCAMPISTI
Lo straordinario gol di Highbury contro l'Arsenal in una delle prime apparizioni della stagione 2003/04 aveva lasciato ben sperare, ma presto anche Andy Van der Meyde lasciò spazio al fantasma di sé stesso. Una vita al limite quella del 'cecchino' olandese, rimasto tra tantissime ombre due sole stagioni in nerazzurro. Poi droghe, alcool, stripclub e psicofarmaci che - come raccontato nell'autobiografia 'Nessuna pietà' - lo hanno portato al ritiro nel 2012, a soli 32 anni. Adesso allena le giovanili dell Ajax. Non ha più nulla a che fare con il calcio invece Domenico Morfeo, promessa mai del tutto mantenuta del calcio italiano transitato all'Inter nella stagione 2003/04. Numero 10 sulle spalle, ma traccia quasi indelebile la sua: dopo aver aperto un ristorante a Parma, ha inaugurato anche un centro commerciale in Abruzzo.
E vi ricordate di Vampeta? Talento brasiliano arrivato all'Inter nella stagione 2000/01 su suggerimento di Ronaldo - con il quale erano famose le fughe a cena -, per una sola presenza in campionato nonostante un contratto faraonico. Più rumore fuori dal campo: primo calciatore brasiliano a posare nudo per una rivista gay, dopo vari tentativi in politica è stato allenatore e presidente dell'Audax. E sulla fascia mancina Francesco Coco, altro emblema delle operazioni di mercato dei primi anni 2000 in casa nerazzurra: scambio alla pari con Clarence Seedorf, a sorridere ancora una volta il Milan. Tre le stagioni totali di Coco con l'Inter, caratterizzate dai continui problemi alla schiena. Ritiro precoce, dopo essere stato coinvolto nello scandalo 'Vallettopoli' ed aver cercato fortuna con diversi reality-show, l'ex difensore adesso ha intrapreso attività di ristorazione a Dubai e aperto diversi negozi di abbigliamento in giro per l'Italia.
ATTACCANTI
Chi di voi, nell'Inter di Mancini che nel campionato 2006/07 fece 97 punti, ricorda Mariano Gonzalez? Ebbene sì, insieme ai vari Ibra, Crespo, Vieira e Maicon c'era pure lui, l'esterno arrivato dal Palermo e protagonista di qualche comparsata che gli ha permesso di fregiarsi del titolo di Campione d'Italia. E adesso? Capello brizzolato, a 35 anni Mariano corre ancora nell'Huracan, in Argentina.
E Marco Ferrante, arrivato nel mercato di riparazione del 2001 dopo aver scritto importanti pagine di storia nel Torino? Niente da fare, in nerazzurro un solo marchio in 11 presenze, poi tanti saluti. Ora l'ex attaccante ha seguito un corso per diventare Direttore Sportivo ed ha aperto una scuola calcio. E per completare questa fantasiosa Top 11 impossibile non citare Antonio Pacheco, il 'compare' di Recoba portato in nerazzurro dall'agente del 'Chino'. "Questo è un crack del calcio sudamericano", si diceva. "Insieme ad Alvaro vi faremo divertire", prometteva invece Pacheco. Il risultato? 15 minuti totali in un'intera stagione, tra Serie A e Coppa UEFA. Zero tracce. Dopo qualche esperienza in Liga, ha chiuso la carriera nel 2015 in Uruguay, nel Penarol.
PANCHINA
C'è anche qualche riserva, poi. Giusto per non lasciare fuori gente del calibro di Jeremie Brechet, che corre ancora sulla fascia sinistra in Ligue 2, o Javier Farinos - centrocampista ricordato per la leggendaria gara di Valencia quando sostituì tra i pali Francesco Toldo - che adesso prova la carriera di allenatore, o Hakan Sukur, in rete anche in un derby nella stagione 2000/01 e adesso alle prese con problemi di natura politica in Turchia.
Viaggio terminato, chissà quanti ricordi riaffiorati. Questa la nostra Top 11 dei Desaparecidos dell'Inter:
Carini; Macellari, Sorondo, Gresko; Van der Meyde, Morfeo, Vampeta, Coco; Mariano Gonzalez, Ferrante, Pacheco.
Panchina: Ballotta; Vivas, Cirillo, Brechet; Guly, Farinos, Maa Boumsong, Wome; Choutos, Hakan Sukur, Rocchi.