Colpisce l'umiltà, l'atteggiamento. Sempre sincero: "Ho partecipato a Campioni, ma ora basta!". Schietto e deciso, Christian Giuffrida. "Ma chi, proprio lui...". Quello del reality, sì. Graziani, il Cervia e tutto il resto: "Ora mi sono un po' stufato però...". Logico. Un "calcio" al passato: "E' stata un'esperienza che ho fatto a 18 anni, mi ha dato molta visibilità e ringrazierò sempre tutti per l'opportunità". Adesso, stop: "Ho 31 anni e gioco in Eccellenza, quando segno apro il giornale e leggo ancora frasi del tipo 'ecco la stellina del reality'. Sono passati 12 anni. E mi chiedo, ancora se ne parla?"
Christian scherza così, in esclusiva su Gianlucadimarzio.com. E non si arrabbia mai: "Non facevo un'intervista così da 15 anni eh, ogni tanto su Facebook esce qualche reperto storico. Partono insulti, commenti, offese. E io mi metto a ridere!". Due anni di reality che hanno appassionato tutta Italia. Gullo, Alfieri, Moschino, Montella, Morelli e compagnia. Tra loro, anche Giuffrida. Professione? Attaccante. Numero? 11. E un'avventura in Svizzera col Bellinzona: "Ho fatto due spezzoni di stagione, poi ci furono problemi contrattuali e me ne andai. Qualcuno sbagliò qualcosa nella mia gestione. Ma mi restano dei bei ricordi". Nastro riavvolto in un baleno: "Sono stato allenato da Stefano Maccoppi, anche da...Petkovic!". Proprio Vlado, quello della Lazio e della Coppa Italia del 26 maggio: "C'erano anche Lulic e Massimo Coda, oggi alla Salernitana". Scorci di carriera, ma guai a chiamarla così: "Sentire questo termine mi fa un po' ridere". Spontaneo fino in fondo: "Certo, mi sono tolto qualche soddisfazione, ma ho avuto una storia normale, normalissima". E oggi che fine ha fatto Christian Giuffrida?
"Ho continuato a giocare e sono all'Eretum Monterotondo". Reduce, poi, anche da un periodo di pausa: "Ho viaggiato per qualche mese da solo, zaino in spalla e via, sono partito". Posti esotici: "Nicaragua, Costa Rica, Panama. Un'esperienza che mi ha aperto la mente". Torniamo a Campioni però, a quel sogno vissuto anni fa: "La partita era vera al 100%, anche durante la settimana. Poi certo, eravamo in tv e da casa pensavano 'ammazza questo, quant'è forte'. Accadeva di tutto eh, era normale. Eravamo 25 ragazzi nello stesso edificio, stavamo insieme 24 ore al giorno. Scherzi, cavolate, gag. E il programma si faceva da solo, no?". Un commento sui compagni: "Ricordo Gianluca Ricci, ex capitano del Bari. Aveva qualche permesso in più. Poi Sossio Aruta, che personaggio...". Unico: "La squadra aveva delle regole, c'era un coprifuoco da rispettare. E lui che faceva? Scappava dalla finestra come un 18enne per uscire la sera, tornava a colazione scavalcando la siepe!".
Un'esperienza tra realtà e tv: "Prima della partita passava un autore del programma e apriva un dibattito. Così, all'improvviso. Poi se ne andava e noi restavamo lì a parlare, lanciavano loro l'argomento. Ma al di là di questo era tutto vero". Come Ciccio Graziani: "E' così come lo vedi, genuino e spontaneo. Io avevo 18 anni, lui aveva giocato nel Torino e nella Roma, era stato Campione del Mondo. Prendevo come oro tutto ciò che diceva". Sorrisi e risate, attimi di vita. E chissà quante volte gli avrà detto: "Giuffrida, accidenti a chi te vota!". Storie di amicizie, alcune rimaste: "Sono molto legato a Michele Russo (leggi qui la storia), oggi gioca nel Padova. Poi abbiamo una chat di Whatsapp dove ogni tanto scriviamo qualche cavolata, ci facciamo gli auguri di Natale, cose così. Maradona jr sta in Argentina, Spagnoli è diventato presidente dell'Imolese". Giuffrida, invece, gioca ancora e si diverte: "Non mi lamento, il calcio ti dà ciò che ti meriti. Io non ho mai trovato scuse, sono sempre stato me stesso, ho vinto qualche campionato, anche il premio di miglior giovane della LND. Cose che resteranno sempre nel mio cuore". Gol fatti? "Forse 100. E ho sfiorato il ritiro con la Roma...". Christian racconta: "Dovevo fare la preparazione con la squadra, ma era un periodo difficile per il club. Prandelli lasciò subito la panchina, poi ci fu qualche casino e saltò tutto. Pazienza".
Nessun risentimento: "Mi sono divertito, ho sempre sorriso. Magari non è nulla eh, ma sono queste le mie soddisfazioni". Una più di tutte: "Avere una sorella...campionessa olimpica!". Eh sì, Odette Giuffrida. Argento nel Judo ai giochi di Rio 2016: "Vedere una persona che ami essere felice è la cosa più bella di sempre, una gioia immensa. Fa dei sacrifici enormi, il calcio non è niente a confronto. Noi ci alleniamo un'ora e mezza e poi solo relax, mentre lei va in palestra quasi tutti i giorni, sta attenta a quello che mangia, al suo peso. Sta sempre sul pezzo, vederla vincere è stupendo!". Una Campionessa accanto ad un... Campione? "Dai, ancora...". Solo Christian allora, un 11 d'attacco che gioca in Eccellenza e si diverte. Sincero, spontaneo, vero. Reality? Grazie di tutto, ora anche basta. Ma il sogno, quello no, non è mai svanito.