L'incidente, il coma, ora il risveglio. Oblio totale, nessun ricordo. "Com’è finita la partita contro l'Atletico Nacional? E come mai mi trovo a letto in ospedale con tutte queste ferite?", sono state le prime parole di Neto, difensore 24enne della Chapecoense sopravvissuto al tragico incidente, dopo aver riaperto gli occhi dal coma.
Il primo pensiero a quella finale di Coppa Sudamericana mai giocata. "Perché sono in ospedale con tutte queste ferite?", la memoria ha cancellato il tragico incidente. Neto ora è cosciente ma la sua situazione continua a essere preoccupante per la vertebra lombare fratturata. Respira da solo senza l'ausilio di macchinari ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di rivelargli la verità. Impossibile spiegargli la tragica realtà, troppo doloroso.
Attualmente il giocatore è seguito costantemente dallo staff dell'ospedale di Medellin dove c’è uno dei medici della Chapecoense, Carlos Mendonca, che però su consiglio dello psicologo non ha ancora raccontato nulla a Neto. Il motivo? "Evitare che possa generarsi uno choc emozionale perchè in questo momento potrebbe pregiudicare il recupero clinico del ragazzo", ha concluso il medico. Conoscere a priori la reazione che avrà il ragazzo appena verrà a conoscenza di una notizia simile è impossibile: la speranza è invece quella di rivedere un giorno Neto in campo insieme ai compagni sopravvissuti, sognando che presto la storia della Chape possa ripartire senza mai dimenticare il tragico evento.