Una doppietta, a 19 anni. La notte di Zaniolo è stata magica, come l'aggettivo che spesso viene accostato alla sua Roma: "E' una giornata memorabile. Non la dimenticherò mai nella mia vita" le sue parole dopo la partita con il Porto. Capelli ancora un po' umidi dopo la doccia, la testa che ripercorre certe immagini e un sorriso impossibile da trattenere. Le reti stagionali adesso sono cinque, perché Niccolò sa segnare eccome: "È un'emozione unica segnare davanti alla Curva Sud, non riesco a descriverla. Spero però di poterne fare tanti altri qui" Ha ribadito. Ma se il buongiorno si vede dal mattino...
Intanto Zaniolo è diventato il sesto giocatore italiano più giovane di sempre a segnare in Champions. Chi lo ha preceduto? Beh, l'esempio più recente è quello di Mario Balotelli, ora al Marsiglia e pronto a spegnere 29 candeline l'agosto prossimo. E' il 4 novembre 2008, sulla panchina nerazzurra è arrivato da qualche mese Josè Mourinho. Lui ha già una stagione con i più grandi alle spalle, perché Mancini lo fa esordire e gli permette di segnare i primi gol in campionato e Coppa Italia. Quella serata lì vede l'Inter pareggiare per 3-3 sul campo dell'Anorthosi, squadra cipriota. Mario la butta dentro e diventa il più giovane marcatore in Champions League della storia dell'Inter, realizzando all'età di 18 anni e 85 giorni il suo primo gol e superando i 18 anni e 142 di Martins.
Un passo indietro, di quelli grossi. Quando ancora la Champions League non si chiamava così, ma Coppa dei Campioni. Da Balotelli a Gianni Rivera, uno dal carattere completamente opposto. Il suo esordio in A a 15 anni con la maglia dell’Alessandria, poi il passaggio al Milan che si svena pur di prenderlo. Diciannove stagioni in rossonero, tre titoli italiani, due europei e uno intercontinentale. Nel Palmares anche la Coppa Campioni della stagione 1962/63, che vede anche il suo primo gol fuori dai confini italiani. Contro l'Union Luxemburg, davanti ai 25mila del Mezza. La partita finisce 8-0 per i padroni di casa, Altafini ne fa 5. Lui segna il quarto, a 19 anni compiuti da appena un mese.
Dagli anni '70 a fine anni '80. Da Rivera a Pietro Fanna, ex centrocampista e fra i cinque calciatori italiani capaci di vincere uno scudetto con tre società differenti. Prima la gavetta nelle giovanili dell'Atalanta e l'esordio con i grandi in Serie B. Poi il passaggio alla Juventus, che lo acquista nel 1977. Per colpa di ruoli nuovi per lui e di un carattere introverso, non si esprime al meglio per i primi tre anni. Ma il 14 settembre del 1977 trova il suo primo gol in Coppa Campioni. Omonia Nicosia-Juventus, 0-3 per i bianconeri. Età? 19 anni e tre mesi.
Un salto ancora indietro, a fine anni '50. Al Milan gioca un'ala velocissima, soprannominata Pantera. Si tratta di Giancarlo Danova, che con i rossoneri vincerà due campionati. Uno capace di segnare due gol all'esordio in A contro la Sampdoria, uno che non ha perso tempo nemmeno in Coppa Campioni. 14 maggio del 1958, il Milan massacra in casa lo United. 4-0 il risultato finale, lui segna il gol del 3-0, il primo in Europa a 19 anni e cinque mesi. Poi arriverà la sconfitta in finale con il Real Madrid, ma Danova quella edizione se la porterà per sempre nel cuore. Ci ha lasciato nel 2014. Ma il suo record continua a vivere.
Sempre Milan, sempre Coppa dei campioni. Stagione successiva, quella 1959-60. Paolo Ferrario, fra un ritorno e l'altro, gioca otto stagioni con la maglia rossonera. Viene soprannominato Ciapina (da Ugo Ciappina della famosa "Banda Dovunque") per l'abilità a realizzare gol di rapina. Già in orbita prima squadra dall'età di 16 anni, trova il suo primo gol in Coppa Campioni il 25 novembre del 1959. Il suo Milan viene massacrato per 5-1 dal Barcellona nel ritorno degli ottavi di finale, ma lui - con la sua rete a 17 anni e otto messi - diventa (e lo è ancora) il calciatore italiano più giovane di sempre a segnare un gol in competizioni europee.