L’Italia s’è desta? Se la Champions deve restituire prestigio al calcio italiano tormentato da difficili questioni interne, ci sta riuscendo. Il terzo turno che si è concluso ieri ha regalato non soltanto molte soddisfazioni (purtroppo non per tutti) ma ha anche confermato una tendenza che si poteva già percepire nelle scorse giornate: nessuno per ora è come l’Italia.
E di gran lunga. La
media punti delle quattro italiane in Champions è di 2.17 dopo tre
gare: il calcolo riguarda le nazioni con almeno due partecipanti e
vede a seguire con 1.92 ex aequo Spagna e Germania. Una differenza di
quasi 0.3 punti: non proprio una cifra esigua. Il dato diventa ancora
più interessante se si considera che in sesta posizione, con soli
1.11 punti di media, si trova la Francia con il Paris Saint-Germain
stellare sulla carta, non sul campo.
Si tratta di un
risultato soddisfacente, soprattutto se si osserva il percorso delle
squadre italiane nel passato recente. Vero, le ultime edizioni di
Champions hanno visto solo tre e non quattro partecipanti del nostro
paese, ma soltanto l’anno scorso a questo punto della stagione
Juventus, Roma e Napoli erano ferme a quota 1,7 punti di media,
contro i 2.2 che le stesse tre squadre (Inter quindi esclusa) hanno
collezionato finora.
Confrontando anzi il
dato tra la stagione 2017/2018 e quella attuale, emerge come la Juve
di Ronaldo stia dominando il girone a punteggio pieno, contro i 7
punti conquistati lo scorso anno dopo tre gare fino ad arrivare agli
11 complessivi. Migliorato è anche il Napoli di
Ancelotti, ora già a 5 punti contro i 3 della stagione passata e i 6
complessivi. Stesso percorso invece per la Roma: 6 punti oggi come
allora, ma un girone più semplice con il solo Real Madrid (per altro
in crisi) temibile, a differenza di Chelsea e Atletico Madrid
dell’anno scorso.
È un’Italia più
forte. Forse, più consapevole. E il sogno di vederle tutte e quattro
proseguire in Champions è reale. Finalmente.