"Una pazzia": Massimo Cellino is back. Da Leeds a Brescia, 3 anni dopo la scelta dolorosa di lasciare Cagliari l'imprenditore sardo ha deciso di tornare nel calcio italiano. A Brescia troverà una piazza calda e la passione giusta per provare a costruire qualcosa di importante.
"Una pazzia, magari" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ma la commetto con grande convinzione. Da una piazza che mi è sempre stata a cuore, in cui si può fare calcio seriamente. I tifosi sono simpatici, anche se forse un po’ pochi: facendo le cose bene, con la forza dei risultati, potranno diventare di più. E più siamo, più ci divertiamo. Voglio ringraziare Marco Bonometti senza di lui Brescia non sarebbe rimasta a questi livelli nel calcio. Non serve troppo tempo per rifondare una società. L’anno scorso seguivo il Brescia, l’ho visto giocare tante volte e ho detto tante preghiere perché si salvasse. Quest’anno le preghiere non sarebbero bastate: non vedo l’ora di darmi da fare".
Prima di chiudere l'intervista Cellino parla del nuovo stadio: "Certo, lo voglio io come lo voleva Corioni. Ci accomunava il profondo amore per il calcio, poi. Ma Gino era un passionale. Io sono più razionale. Non voglio farmi condizionare da quello che mi circonda, guardo avanti pensando che nel calcio si possa ancora vincere e guadagnare con le mosse giuste".