L’inverno permanente (locuzione temporale che allude anche al momento in cui, forse, arriverà una decisione definitiva) in cui è ormai da mesi ibernato il calcio italiano continuare a far sentire i suoi gelidi venti. Catania, Ternana, Pro Vercelli, Siena e Novara fagocitate in un calendario che – ovunque sia – sarà un massacro (da qui a Natale giocheranno ogni tre giorni), una società, la Virtus Entella – unico caso al mondo – che al momento non prende parte a nessun campionato (sospesa in un limbo dantesco tra la Serie B e la Serie C).
Oggi al TAR si sono discussi i ricorsi di Catania e Siena avversi la decisione di Lega B e FIGC di revisionare il – tristemente – arcinoto format portandolo a 19 squadre con conseguente blocco dei ripescaggi. I due ricorsi, tuttavia, sono stati respinti dal Tribunale Amministrativo in quanto – a letta del disposto della sentenza – le parti ricorrenti non avrebbero espletato correttamente l’iter.
Della decisione di oggi e di questi mesi difficili (per usare un eufemismo) ha parlato l’Amministratore Delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com: “Io non ho più veramente parole, da ultimo la sentenza di oggi rappresenta un qualcosa di vergognoso, di inenarrabile, di indicibile. Cioè questi hanno scambiato la posizione del Siena con quella del Catania, che ha seguito correttamente tutto l’iter e quindi la pronuncia di ‘improcedibilità del ricorso’ o è un errore clamoroso o denota un altro fatto, gravissimo, che in tutta questa storia ci sia sotto un qualcosa di davvero pesante. Cioè questi signori hanno asserito il falso, hanno pronunciato una sentenza che non corrisponde alla realtà dei fatti perché il Catania ha seguito correttamente tutto l’iter processuale impugnando la sentenza del Tribunale Federale Nazionale. Pur di prendere tempo, pur di dilatare ulteriormente il tutto hanno asserito il falso. Ma vi rendete conto?”, l’incipit del durissimo sfogo di Lo Monaco.
Una situazione grottesca, una commedia all’italiana che – però – non fa per niente ridere. E la cui parola fine è ancora ben lontana dall’esser scritta… “Il Catania ora ricorrerà d’urgenza al Consiglio di Stato. Qui ci sono dietro cose losche che debbono venire alla luce perché quello a cui stiamo assistendo è di una vergogna senza precedenti. Questi signori stanno facendo un danno enorme, inquantificabile, alle società coinvolte e al sistema calcio in generale, la cui credibilità è ormai frantumata agli occhi degli italiani. Cioè ma vi rendete conto quello che è successo oggi? Loro asseriscono che noi non abbiamo impugnato la sentenza del Tfn e quindi l’iter non è corretto, eppure noi il 2 ottobre l’abbiamo impugnata! Siamo al di là della legalità, siamo al di là di tutto, questi non sanno più che cosa inventarsi…”.
Comunque vada a finire sarà una pagina nerissima nella storia del nostro calcio che – ai posteri – rimarrà lì, scritta negli annali. Al 10 di ottobre non vi è ancora uno scenario definitivo… “I pupari hanno puntato sul tempo, hanno ottenuto quello che volevano. Andrà a finire a tarallucci e vino, gli è stato permesso di tutto. D’altronde, come faresti a recuperare 5/6 partite per squadra? E’ impossibile, poi ci sono gli Europei Under 21 a giugno quindi i tempi sono ancora più stretti. L’obiettivo era chiaro e tutti hanno concorso affinché si realizzasse. Anche Frattini, che può dire tutto quello che vuole, ma è pur sempre colui il quale ha deciso di rinviare una sentenza (quella del Collegio di Garanzia del Coni) di ben 28 giorni! E’ partito tutto da lì, per arrivare poi all’inverosimile. Un giudice che dinanzi ad un’istanza di ricusazione per vincoli parentali in palese conflitto d’interesse (la presidente del collegio giudicante, Germana Panzironi) anziché, per coscienza, decidere di fare un passo indietro, si permette quasi di aggredire l’avvocato che aveva formulato richiesta siffatta”.
Dall’altra parte, però, vi è chi sostiene che il ripescaggio sia una facoltà più che un diritto, asserendo a difesa di ciò i vari provvedimenti degli Organi Endofederali. Posizione, da ultimo, esplicitata dal patron di Lazio e Salernitana, Claudio Lotito… “Questo signore, la notte, prima di andare a dormire, dovrebbe riflettere sulla situazione di sfascio cui è giunto il calcio italiano, che è frutto del suo imperversare! Ricordo tre anni fa quando mi disse che in sei mesi avrebbe cambiato il calcio. Beh, c’è riuscito, l’ha fatto morire…”, conclude Pietro Lo Monaco.
Tra un ricorso e un altro, tra una non decisione e un'altra. C'era una volta il calcio in Italia...