“Caro papà ti scrivo, così mi distraggo un po’. E siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò”. Perché il calcio che li ha uniti, adesso li tiene lontani chilometri. Tutti figli che hanno voluto ripercorrere le orme dei genitori, che tanto hanno ammirato da bambini. Supereroi in divisa da gioco, quei papà, altro che calzamaglia: i primi calci dati con lui sono un ricordo lontano. Ora infatti sono i figli ad animare i campi più prestigiosi d’Italia. E per la Festa del Papà, hanno voluto dedicargli un messaggio d’affetto, attraverso gianlucadimarzio.com.
Stefano Sorrentino avverte ancora di più un legame così speciale. Perché, di papà Roberto, condivide anche il ruolo di portiere: “Ho sempre desiderato di essere come lui. In campo e fuori. Mio papà è il mio riferimento. Mi ha conquistato con la sua passione. Sono un figlio fortunato. Ogni volta che scendo in campo mio padre scende in campo con me: con i suoi consigli e la sua passione.”
A volte, il campo può metterli contro: il figlio in campo e il papà sulla panchina avversaria. Ma Federico Di Francesco avrebbe voluto giocarci insieme. Quando pensa al loro rapporto, lo fa con la consapevolezza di non poter realizzare un sogno: “Da piccolo papà era il mio supereroe. Il mio sogno è sempre stato giocare insieme a lui anche se sapevo che non sarebbe stato possibile per la differenza di età che ci separa.”
Un gol a tempo quasi scaduto, per agguantare il pari con il suo Verona. Una rete importantissima, quella siglata da Simone Ganz, con la dedica speciale a papà Maurizio: “Caro Papà, ti scrivo perché oggi è un giorno speciale. Io non ho mai pensato ci potesse essere un papà migliore di te. Mi hai insegnato fin da piccolo i veri valori della famiglia, e di quanto sia la cosa più importante. Mi hai insegnato il rispetto, per le persone e per il proprio lavoro; mi hai insegnato che senza sacrifici non si può arrivare in alto, nel calcio e nella vita. Ma soprattutto, mi hai insegnato che prima dell’essere calciatori, bisogna essere uomini. Sono cresciuto guardando i tuoi gol, immaginando e sperando che un giorno sarei diventato come te! Ti devo ringraziare, perché non mi hai mai messo pressioni, e hai sempre appoggiato le mie scelte, giuste o sbagliate che fossero. Sei sempre stato accanto a me, nei momenti semplici ma soprattutto in quelli più difficili. Se io oggi sono il ragazzo che sono, responsabile, con la testa sulle spalle, che sa quello che vuole e soprattutto grazie a te. Buona festa del papà, ‘El segna semper lu’”. Anche se stavolta, Simone, hai segnato tu!
A far le spese della rete di Ganz, è la Pro Vercelli, dove gioca Gianmario Comi, nato da Antonio, attuale direttore generale del Torino. Anche per lui, il padre ha sempre rappresentato il porto sicuro a cui rivolgersi nei momenti di difficoltà. Bravo, soprattutto, a non far nascere inutili dualismi: “Mio padre è sempre stato un esempio, un punto di riferimento presente ma mai ossessivo, il miglior consigliere nel momento del bisogno. Il suo atteggiamento è sempre stato propositivo, non mi ha mai paragonato a lui né dato alibi, mi ha sempre aiutato a tirare fuori il meglio di me, spronandomi col suo modo ragionevole e ponderato che lo contraddistingue. Il calcio è il mio lavoro, sono diventato un professionista, ma il suo desiderio è che per me questo ‘gioco’ rimanga tale: una passione, un divertimento. Con il dovuto rispetto al mestiere che faccio. Sono un figlio d’arte e per quanto mi riguarda questo è motivo d’orgoglio , non di pregiudizio. Il campo è come sempre il giudice più leale”.
Tenere una famiglia unita quando ci sono un papà allenatore e più figli calciatori è possibile? Assolutamente sì. Dimitri Bisoli ne approfitta per ringraziare Pierpaolo così: “Sei l’orgoglio di tutta la famiglia, un mito dentro il campo e un esempio fuori dove tu e mamy ci avete insegnato i veri valori della vita. Un semplice grazie per tutto quello che hai fatto e stai facendo per noi. Ti voglio bene papi!”. A cui si accoda anche il fratello Davide: "Grazie per tutto ciò che avete fatto te e mamma, siete dei genitori fantastici... Sono e sarò per sempre il tuo primo tifoso, tanti auguri leone, ti voglio bene Bisolone!". A casa Mandorlini, invece, Matteo non manca mai di telefonare al papà Andrea, dove si scambiano le proprie impressioni sulle rispettive partite. “Faccio gli auguri a mio babbo che per me è sempre stato un punto di riferimento, una sorta di idolo quando vedevo le cassette di quell’Inter e di quel calcio che era come una poesia e pieno di campioni storici! Ora sembra cambiato il calcio ma i veri valori del rettangolo verde che mi ha insegnato da piccolo sono rimasti e rimarranno sempre, ora che sono papà anche io capisco cosa voglia dire insegnare o trasmettere certi valori ai figli… E di questo lo ringrazierò sempre! Grazie babbo sei un grande, buona festa del papà… Ti voglio bene. P.S.: Non vedo l’ora di ribeccarti sul campo!” ha scritto emozionato il centrocampista del Padova.
E se anche noi per un momento siamo riusciti a farli sentire più vicini, ne saremo felicissimi. A tutti i papà, tantissimi auguri dalla redazione di gianlucadimarzio.com.