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Data: 06/05/2017 -

Capello: "Manichini impiccati? Non c'è nulla di goliardico: un tempo a Roma gli sfottò erano uno spettacolo"

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Manichini impiccati e un messaggio tutt'altro che goliardico: a Roma ieri non si è parlato di altro. Chi ha vissuto la capitale e i derby romani è Fabio Capello, che attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport si dice scioccato dall'accaduto:

"Stiamo vivendo un periodo storico senza valori. Che fine hanno fatto educazione, rispetto, solidarietà? In Italia succedono cose che non sono ammissibili. Sento parlare di goliardata. Ma ci rendiamo conto? Un tempo a Roma le goliardate erano all’ordine del giorno, specie prima e dopo un derby. Si viveva di battute, di sfottò. Ed era uno spettacolo. Però qui non c’è nulla di goliardico. Persino un artista come Maurizio Cattelan fu aspramente criticato e condannato per l’opera con dei bambini impiccati all’albero. E gli artisti, si sa, vivono anche di provocazioni…".

Condanna assoluta dell'episodio: "Questa è una cosa triste, brutta. È un becero esempio per qualsiasi tifoso. Purtroppo sono cose che accadono solo in Italia. Come vedere gli ultrà obbligare i giocatori a togliersi la maglia. Abbiamo dato troppo potere al tifo violento. Eppure le regole ci sono, bisognerebbe solo farle rispettare, mettere in atto provvedimenti che possano allontanare questi pseudo tifosi dai nostri stadi. Il Daspo non funziona, anzi, è diventato un provvedimento ridicolo ai loro occhi".

Sul caso Muntari: "È successa una cosa gravissima. Ma come si fa a dire che è stata soltanto una piccola percentuale dello stadio? Ma che giustificazione è “la percentuale bassa”? Scherziamo? Il razzismo va combattuto e debellato in ogni sua forma. Fermiamo le partite, individuiamo i responsabili e non facciamoli entrare più allo stadio". A Superga altro esempio di inciviltà: "Un gesto oltraggioso verso chi ha rappresentato l’Italia in giro per il mondo e segnato la storia del nostro calcio. Non c’è più rispetto per nulla, questa è la cosa che fa più male. Buffon è stato straordinario nel suo intervento e credo che tutti dovrebbero dare il loro contributo per mettere fine all’odio e alla violenza, fisica e verbale".

Un esempio viene dall'Inghilterra: "Il rapporto Taylor ai tempi del governo Thatcher in Inghilterra fu molto importante per allontanare gli hooligan. E oggi gli stadi inglesi sono civili e sicuri. E poi penso a quanto successo a Madrid durante Real­-Barcellona: Messi dopo il gol ha mostrata la maglia a tutto lo stadio. La reazione è stata un silenzio “rumoroso”. Qui gli avrebbero tirato di tutto e insultato in ogni modo… Ricordo il derby sospeso a Roma per un presunto morto, malgrado il Prefetto stesso intervenne per assicurare che non era vero. Fummo costretti a non giocare dai tifosi. Mi auguro non si ripeta mai più una cosa del genere".



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