All’ultimo rigore e all’ultimo gradino del podio. Il Camerun sognava di poter festeggiare qualcosa in più, ma alla fine il Paese ospitante della 33esima Coppa d’Africa conclusasi domenica ha dovuto accontentarsi di un terzo posto. “Ma non credo che siamo stati inferiori a Senegal e Egitto. Anzi, forse il miglior calcio è stato il nostro ma non sempre vince chi gioca meglio”, le parole di Toni Conceicao a Gianlucadimarzio.com. Il selezionatore del Camerun - dal 2019 - ha da poco fatto le valigie. È andato via questa mattina dal Centro tecnico della Federazione che è stato di fatto casa sua negli ultimi mesi prima e durante la Coppa. “Ci siamo salutati ieri, è stata un’esperienza entusiasmante che ha messo tutti a dura prova dal punto di vista fisico e mentale. Ma siamo contenti di quanto fatto” ha detto. “Il mondo si è accorto di quanto bella sia la Coppa d’Africa. E anche quanto importante: per noi che ci teniamo tanto ma anche per scoprire nuovi talenti. Ormai i giocatori più importanti giocano nei club migliori del mondo”.
Il capitolo finale contro il Burkina Faso è stato indimenticabile: da 0-3 a 3-3 e vittoria della finalina ai rigori. “Non eravamo al meglio e avevo deciso di cambiare quasi tutta la squadra che aveva giocato la semifinale con l’Egitto. All’intervallo ho detto alla squadra: ‘Se loro hanno fatto tre gol in un tempo, perché non possiamo farli anche noi?’ È stato il modo migliore per concludere. Che emozione la premiazione davanti al nostro pubblico”. Un match ripreso nel segno di Vincent Aboubakar, capocannoniere del torneo: “Mi ha sempre dato massima disponibilità, è un giocatore infinito. Giusto che gliene si dia il merito”.
CAMERUN, CONCEICAO DÁ L’OK: “CALCIATORI LIBERI DI TORNARE AI CLUB”
Tra i problemi di rilevanza della Coppa, anche la gestione dei calciatori e i relativi club. “Anguissa e Hongla (i due camerunesi della Serie A) sono liberi da ieri. Oggi organizzeranno il rientro e torneranno in Italia” ha detto Conceicao. “Frank ha fatto una Coppa di altissimo livello, è un giocatore mondiale. Su Martin punto a occhi chiusi: a Verona non sta trovando troppo spazio ma avrà un gran futuro”.
Tra le partite indimenticabili della competizione, anche quella contro le Comore, falcidiate dal covid e costrette a schierare un giocatore di movimento tra i pali. “Dico la verità, non l’ho ritenuto giusto. Non è bello scendere in campo contro un avversario che è in difficoltà. Ma il covid ha spiazzato tutti e anche per noi è stata dura all’inizio. E poi in quella partita abbiamo sofferto: quando ho visto Alhadhur (il terzino finito in porta) fare tre super parate ho creduto che fosse uno scherzo. Avevamo sottovalutato il match e rischiato fino alla fine”. Una partita finita in tragedia fuori dallo stadio con gli incidenti che hanno portato a 8 morti e una quarantina di feriti. “Fu una situazione surreale di cui ci rendemmo conto solo a fine partita, perché nessuno ci aveva avvisato. Sentivamo un’aria strana, la notizia è stata un duro colpo” ha ricordato Conceicao.
Alla fine la Coppa l’ha portata a casa il Senegal: “Non ho fatto i complimenti a Cissé in privato, non ho un suo numero, ma pubblicamente sì. Quando si giocherà la prossima Coppa d’Africa? Visto il Mondiale a dicembre, credo si possa giocare nella primavera del 2023. Ma Fifa, Caf e Uefa si seggano a tavolino per ristabilire equilibrio per il bene di tutti”.