L’Italia pesca dall’Arabia Saudita (e non viceversa), per una prima volta che sarebbe storica. L’oasi felice, o meglio ricca, del calcio mondiale ha i suoi talenti. Duttile e tecnico, una crescita esponenziale che lo ha portato ad essere il titolare fisso nella nazionale allenata da Roberto Mancini. Ha disputato il suo primo Mondiale in Qatar e ora sogna l’Europa: così la Roma (come raccontato dalla nostra redazione) potrebbe soddisfare i desideri di Saud Abdulhamid, terzino destro della Saudi Pro League. Il primo giocatore arabo in Serie A potrebbe arrivare dall’Al-Hilal, che con il campionato italiano ha un discreto feeling.
Gol e duttilità
In Arabia è uno dei più seguiti e apprezzati, in Europa quasi nessuno ha sentito parlare di lui. O almeno, per ora. Nato e cresciuto a Jeddah, le prime partite le gioca con i suoi amici di quartiere in prima elementare. Abdulhamid ha sempre giocato in Saudi Pro League: prima nell’Al-Ittihad, oggi nell’Al-Hilal campione in carica. Da semplice comprimario, nell’ultima stagione il definitivo salto di qualità: 51 presenze, 4 gol e 9 assist (27 le reti in tutta la sua carriera). Difensore, terzino di spinta o di contenimento: per De Rossi il profilo migliore. E poi l’esperienza della nazionale: il fascino della Coppa del Mondo e la magia della Coppa d’Asia. 30 presenze e 1 gol, Roberto Mancini non può fare a meno di lui.
Lasciare un'eredità
“È importante lasciare un’eredità che contribuisca allo sviluppo del calcio per le nuove generazioni. Il mio obiettivo è quello di avere un impatto positivo sullo sport” aveva dichiarato il terzino a Esquire Middle East. Non è solo business, ma un’occasione per diventare qualcuno per gli altri. Vincere ed essere un esempio: Abdulhamid vuole contribuire ai successi dell’Arabia Saudita, dentro e fuori dal campo. “La passione per il calcio del popolo saudita è infinita e questa passione è legata ai successi della squadra nazionale di molti anni fa”.
La valigia di Messi e l'idolo Dani Alves
Un’istantanea scattata, impressa nella memoria…e anche sulla valigia. Era il 2022 quando l’Arabia Saudita sorprendeva il mondo intero battendo l’Argentina nella fase a gironi della Coppa del Mondo. Quel giorno, Abdulhamid era in campo e aveva un “solo” compito: limitare Leo Messi. Il ricordo di quella partita è cosi speciale per lui (e per un popolo intero) che ha voluto ricalcare sul bagaglio a mano la foto in cui il 10 argentino lo aiuta a rialzarsi dopo un contrasto, nel tentativo (riuscito) di fermarlo. Quella stessa valigia che ora potrebbe riportare a Roma e riempirla di altri bei momenti.
Veloce, agile e specialista dai calci piazzati. E se il suo idolo è Dani Alves un motivo ci sarà. Difensore e all’occorrenza mediano. La Roma scommette sull’Arabia, Abdulhamid sul suo futuro. Il primo arabo nella storia della Serie A non vuole essere una semplice comparsa ma un’icona nazionale per le generazioni future.