E' arrivato nel ritiro di Auronzo di Cadore ed è stato accolto dal calore dei tifosi. E Lotito ha risposto con un pomeriggio a loro dedicato, tra selfie e autografi, prima di una cena con la squadra, Inzaghi e lo staff.
Tra lavoro in ritiro e calciomercato, il presidente della Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni a SkySport, incentrate soprattutto sul futuro di Milinkovic-Savic: "La cosa importante che oggi siamo riusciti a creare in questo club è che prima era una squadra di passaggio, ora è un punto d'arrivo e tanti giocatori ambiscono a venire qui.
L'anno scorso ho combattutto affinché Milinkovic non andasse via. quest'anno sicuramente ho meno armi nel momento in cui dovessero crearsi le condizioni per trattenerlo. Ma questo non significa che la società stia lavorando per privarsene. Lui certamente, sul piano personale, ha delle ambizioni che mi sembrano giuste, quindi nessuno gli tarperà le ali.
Per un giocatore approdare nei primi club del mondo è importante. Se ha un prezzo? Uno ha un prezzo quando si mette in vendita. Cento milioni? Il mercato si fa con i fatti. Quando arriverà una proposta concreta la esamineremo e vedremo quali sono le condizioni e che tipo di scelta farà il club".
Lotito poi si è soffermato su altre tematiche, dalla figura di Inzaghi alla Lazio che sta nascendo: "Dal punto di vista tecnico sta nascendo una squadra più forte e si è ricreato entusiasmo. I tifosi dopo 15 anni credono nel progetto e nei passi avanti fatti dal club.
Dall'esperienza passata abbiamo capito che è indispensabile allestire la squadra fin dall’inizio. E' fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi. Ma possiamo ulteriormente rinforzaci se ci sarà necessità.
La Lazio è una grande famiglia. Inzaghi? Simone rappresenta la storia di questo club. Non si era chiuso un ciclo e sarebbe stato errore da parte sua andare via. Richieste di alcuni club per lui? Sapevo perfettamente che quei nomi che duravano non erano così interessati. Stesso discorso per il direttore sportivo Tare".