Trattativa sempre più complicata quella che avrebbe dovuto portare Samuel Armenteros dal Benevento all’Utrecht. Come svelato negli ultimi giorni, infatti, l’attaccante svedese avrebbe disputato uno spezzone di partita con la squadra delle riserve dell’Heracles Almelo, dove militava prima di trasferirsi in Serie A. Insieme a Stefano Malvestio, avvocato esperto di diritto sportivo, abbiamo analizzato la situazione attuale in termini di regolamento: “Armenteros può essere registrato alla Fifa, in casi del genere conta il loro regolamento e le altre federazioni, come in questo caso la Figc, devono essere in linea. Il regolamento Fifa dice che l’atleta può essere registrato al massimo con 3 club ma può giocare partite ufficiali soltanto con 2, come nella situazione dell’attaccante del Benevento”.
Un limite non indifferente per il completamento dell’operazione, visto che ad oggi è molto difficile lo spezzone di partita giocato in Olanda non venga preso in considerazione: “Non ci sono problemi con il registro, ora il punto è chiarire le presenze ufficiali con i due club. Fuor di dubbio che abbia giocato col Benevento, la questione è che il campionato riserve olandese è una competizione organizzata dalla KNVB e pertanto, in attesa che si esprima la federazione stessa, va ritenuta una gara ufficiale secondo il regolamento Fifa”.
Non il primo caso in cui si presenta una situazione del genere, con un precedente che viene preso in considerazione perché successivo alla firma dei contratti: “Sostanzialmente la definizione che dà la Fifa di gara ufficiale è ampia e deriva da interpretazioni diverse in casi differenti. Ben Arfa ad esempio giocò con Newcastle, Hull City e Nizza, gli ultimi avevano consultato la Fifa perché il calciatore aveva giocato uno spezzone con il Newcastle U-21, per sapere se rientrava nelle partite ufficiali. Quello che è successo nella particolare situazione Ben Arfa è che era già stato firmato tutto, quindi è sorto un caso arrivato anche al Tas. Quella di Armenteros è invece una situazione che si propone abbastanza spesso durante il trasferimento e nel caso si blocca tutto, difficilmente si arriva a firmare i contratti senza valutare questo tipo di opzioni. In termini legali lo svedese potrebbe quindi accasarsi in campionati che inizino ufficialmente a gennaio, come Brasile o Giappone, ma è da considerare fortemente improbabile un ritorno in Eredivise, a meno di clamorose sorprese”.