Calcio e musica: due universi paralleli venuti a contatto più di una volta. Troppo semplice ricordare veri e propri must della musica italiana dedicati al calcio: da ‘Luci a San Siro’ di Vecchioni, passando da Ligabue con ‘Una vita da mediano’, fino a ‘La dura legge del gol’ degli 883. Ma ce ne sarebbero mille altri. Rara, forse unica però, la dedica ad un calciatore italiano di un intero album da parte di una band straniera.
Anno 2002: i The Beautiful South, gruppo pop inglese, per la creazione del loro nuovo album infatti presero spunto da un calciatore italiano semisconosciuto o quasi, al primo anno di Serie A. Stiamo parlando di Matteo Superbi, attualmente ds dell’Entella ma ai tempi giocatore del Lecce, in Serie A: è lui il protagonista assoluto di questa specie di unicum della storia della musica, rimasto per lui un piacevole ricordo: “Un giorno ricevetti una telefonata a casa da un tifoso del Lecce che tra l’altro era anche fan dei The Beautiful South”, e fin qui niente di eccezionale, penserete, ma… “Iniziò a raccontarmi come il cantante e leader del gruppo, Paul Heaton, amasse il calcio e simpatizzasse per il Lecce, non so per quale assurdo motivo”, ha raccontato col sorriso sulle labbra in esclusiva per www.gianlucadimarzio.com.
Ed ora arriva il bello: “Addirittura vide una nostra partita in Serie A e per il nuovo nome del loro album prese spunto proprio da me, chiamandolo ‘Superbi’”. “Sai, in inglese si può giocare molto con un cognome come il mio: Superbi – B super!”, e via di risata, col disco che venne poi pubblicato nel 2006.
Ma non è finita qua: “Lo stesso tifoso che quel giorno mi chiamò per informarmi di tutto, andò ad un loro concerto e regalò al gruppo una mia maglietta del Lecce – continua il dirigente biancoceleste -. Accadde qualcosa di unico: il cantante la indossò per tutto il concerto! Da non credere”. Occhi stropicciati: probabilmente fu lui il primo a rimanere incredulo quando gli venne raccontato. Invece no, tutto vero. Calciatore ed ispiratore di album musicali: cosa chiedere di più? E fu anche un discreto successo: “Con quell’album fecero pure bene: rimasero per diverso tempo nella top 20 inglese”.
Un avvenimento da raccontare un giorno ai nipoti con quel cd divenuto ormai vera e propria reliquia per la famiglia Superbi: “Anche io lo comprai, ovviamente. Fu un qualcosa di particolare: non capita certo tutti i giorni che qualcuno ti dedichi un album! Non fecero alcun riferimento diretto a me nelle tracce presenti all’interno, ma va bene così”, altra risata con un pizzico di emozione nel ricordare, com’è normale che sia. Eppure, la band ed il dirigente non vennero mai direttamente a contatto, anzi: “Non li ho mai conosciuti di persona, anche se ai tempi ci provai mandando diverse mail tramite il loro sito, ma non ci fu la possibilità. Ma mai dire mai nella vita…”. Di certo sarebbe un incontro speciale e particolare perchè, giustamente, anche ‘Superbi’ è entrato di diritto a far parte di questa storia parallela tra calcio e musica. “Ed ora lo custodisco gelosamente!”.
Alberto Trovamala