La strada era stata segnata già al termine dello scorso campionato. Al Cagliari di Tommaso Giulini cominciava a star stretta una stagione da salvezza tranquilla, per questo l'obiettivo stagionale è stato subito posto diversamente un mese fa: sorprendere.
Ed è quello che sta accadendo, perché dopo cinque giornate la squadra di Rolando Maran è al quarto posto insieme al Napoli, che è stato appena sconfitto. Un'impresa vera e propria, per i sardi, che non vincevano al San Paolo dalla prima stagione degli azzurri in Serie A dell'era De Laurentiis, quella 2007/08.
Dodici anni dopo, questa vittoria potrebbe segnare un importante punto di svolta. Potrebbe essere proprio questo, infatti, il momento in cui gli investimenti importanti compiuti in estate trovano una conferma. Bastava cominciare a trovare un pizzico di continuità nei risultati, per trovare la consapevolezza necessaria di strappare tre punti in casa del Napoli. Quella che è mancata nelle prime due giornate, dove Brescia e Inter avevano saputo imporsi alla Sardegna Arena. Naturale il sorgere dei primi dubbi, dei primi fantasmi di una stagione come tante altre, se non peggio. Le vittorie su Parma e Genoa invece hanno rigenerato il gruppo, che nonostante l'assenza di un calciatore fondamentale come Radja Nainggolan ha saputo imporsi. E con questa fanno tre di fila.
Giusto chiamarlo EuroCagliari, allora, adesso che respira l'aria della Champions League lassù, insieme alle grandi. Le altezze peraltro non sono mai state un problema in campo: 13 reti sulle ultime 27 sono arrivate di testa, un trend che non si è modificato nemmeno con l'assenza forzata di Pavoletti, grazie alla prodezza di Castro. Difficile immaginare lo stesso piazzamento tra qualche settimana, ma il ragionare di tutto questo è già un incredibile passo in avanti. Alla base di tutto c'è sempre un'unione forte, tra i giocatori e con la città: i festeggiamenti emozionati negli spogliatoi del San Paolo confermano l'euforia di una squadra che sorprende innanzitutto sé stessa, mentre ridisegna i propri limiti.
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