Ha sofferto, sopportando le critiche in silenzio, con grande equilibrio. Adesso è il momento di lasciarsi andare un po' anche per Massimo Rastelli, che ha riportato dopo appena una stagione il suo Cagliari in serie A.
"Dedico la promozione a mia moglie Giusi e alle mie figlie Fabiana, Alessia e Alice" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Complimenti al Crotone, ma noi vogliamo fare 6 punti e arrivare primi. Esonero? Mai temuto. Il presidente Giulini mi è sempre stato molto vicino. Rigiocherei le tre prese in casa con Perugia, Novara e Spezia: partirei con il 5-3-2. Era un momento difficile, temevo di mandare messaggi sbagliati e ho tenuto il 4-3-1-2 con Joao Pedro mezzala. La squadra più che vincere, non doveva perdere. Le mie squadre non calano a Primavera: con Avellino e Juve Stabia al ritorno abbiamo fatto meglio e vinto i campionati. Dal 12 luglio le pressioni sono state immense. Si veniva dalla retrocessione con l’obbligo di vincere: un macigno per un gruppo giovane".
Due momenti della stagione da incorniciare? "Col Cesena in casa e l’10 a Sassuolo in Coppa Italia con otto Primavera più Deiola, Colombatto e Tello in campo". Elogi speciali per alcuni colleghi e per due rossoblù: "Cosmi, Juric e Oddo mi sono piaciuti più degli altri. Chi merita di vincere i playoff? Vedo un filino avanti il Trapani, ha meno pressioni. Singoli? Tra i miei ce ne sono due, senza fare torto agli altri. Deiola, per come si è messo in mostra e ha aspettato la sua chance. E Colombo: il suo apporto è fenomenale. Mercato e rinforzi? C’è tempo per parlarne. Serie A? Sono prontissimo".