Cagliari al "Jefe" Lopez, parte il nuovo corso. Per la conferenza stampa di presentazione la società rossoblù ha scelto la Sardegna Arena, stadio fatale a Massimo Rastelli. Sorridente Lopez, più scuro Giulini: solo stanchezza spiegherà il numero uno dei sardi. L'ex Palermo e Bologna, per 12 stagioni bandiera rossoblù, racconta l'emozione di ritornare a casa: "Qui a Cagliari da allenatore ho fatto tutta la trafila , dai ragazzini, gli Under 16, alla prima squadra, nel 2013" - attacca Lopez - "La situazione era forse più difficile di adesso, che non è drammatica come allora. Nonostante tutto abbiamo ottenuto due importanti salvezze. Ero giovane, mi trovavo ad allenare dei compagni, gli stessi con i quali avevo diviso lo spogliatoio solo qualche anno prima. Adesso sono maturato, sono più cauto nella lettura della partita. Anche a Bologna, nonostante le difficoltà economiche, abbiamo fatto un buon campionato. A Palermo l'esperienza non è stata buona, non abbiamo raggiunto i risultati che volevamo. Adesso ho senzazioni positive, ho visto la squadra e penso che possa fare bene.
Grinta, coraggio e voglia di combattere fino all'ultimo, ecco le aspettative di Lopez: "Tifosi? Loro ci sono sempre, ma bisogna trasmettere le giuste sensazioni con la grinta. Magari perderemo diverse partite, ma io voglio vedere lo spirito giusto. Tornare qui è bellissimo e la pressione fa bene: questa è una piazza importante e ambita e per me lo è ancora di più. Ho seguito sempre il Cagliari, nonostante fossi altrove. Ho visto una grande crescita come società e anche a Palermo notavano questa cosa: adesso sono contento di essere parte di questa famiglia. Se ho in mente una formazione? Questa è una domanda da fare il sabato: io devo vedere la squadra prima di rispondere. Cosa vorrei? Trasmettere la voglia, la grinta, perché per raggiungere determinati obiettivi bisogna guardare la partita con coraggio, senza timori. Squadra compatta, tosta e le avversari devono sapere che il Cagliari non si arrenderà mai. La gente ci sarà sempre e bisogna contaggiare i tifosi. Un tackle, una palla metà e metà, dobbiamo arrivare primi. I tifosi fanno sacrifici per seguirci e noi dobbiamo ripagarli".
Il presidente dei rossoblù spiega la sua scelta e le sue speranze per il futuro: "La decisione era già presa all'intervallo di Cagliari-Genoa, anche in caso di pari non sarei mai tornato sui miei passi. La prima idea è stata subito Lopez, gli altri allenatori contattati mi hanno fatto capire che Diego era la soluzione migliore. Si tratta di un allenatore completo, sono contento che sia qui. Per quanto riguarda Rastelli non c'è stato nessun ripensamento. Abbiamo fatto 2 anni meravigliosi, vinto un campionato di B, una salvezza tranquilla e raccontato tante belle storie come il gol di Melchiorri al rientro dall'infortunio, la fantastica favola di Pisacane, la scoperta di Han. Con Rastelli sono esplosi Joao Pedro e Farias, Barella è arrivato in Nazionale, ma dopo 4 sconfitte era arrivato il momento di cambiare.La prima richiesta di Lopez è stata di lavorare con un suo secondo e un suo collaboratore. Ci siamo visti costretti a esonerare Nicola Legrattaglie e Dario Rossi, il resto dello staff verrà valutato da Diego".
Dopo Daniele Conti, Alessandro Agostini e Andrea Cossu, un altro pezzo della storia recente del Cagliari rientra a casa: "La gente di valore torna, è tutta qui la spiegazione, non ci sono legami con il passato. Siamo convinti che sia la soluzione giusta. Alle singole paritite ci pensano l'allenatore e i giocatori, io penso al futuro del Cagliari e ho preso questa decisione: da Lopez mi aspetto la salvezza e anche qualcosa che duri più dei 27 mesi del precedente corso. Negli ultimi tre giorni ho dormito poco, per quello sembro cupo e triste. Ai tifosi posso solo dire che ho deciso per il bene del Cagliari e che la persona che ho affianco è la persona migliore a cui potessi affidare l'incarico. Avremo due scontri diretti in casa fondamentali e abbiamo bisogno del pubblico: con 15 mila sarà un pochino più facile. Adesso c'è la Lazio, la speranza è di vincere e fare una prestazione convincente domenica. E' stato un biennio di alti e bassi e solitamente ne uscivamo fuori. Il secondo anno di una squadra che arriva dalla serie B è sicuramente più complicato del primo e nelle ultime quattro gare la situazione è peggiorata: insieme ai due direttori abbiamo scelto di cambiare. Acquisti? Otto giornate non sono sufficenti per valutare giocatori come Cigarini, Pavoletti, Andreolli, ragazzi che abbiamo scelto con Rastelli e Rossi".