La speranza di riportarlo al Cagliari è rimasta accesa fino all’ultimo minuto. Alla fine però Radja Nainggolan è rimasto un giocatore dell’Inter, per la delusione del presidente Giulini, che avrebbe fatto di tutto pur di riportarlo in Sardegna. A raccontare la trattativa sfumata con il Ninja è Pierluigi Carta, direttore sportivo del Cagliari.
“Siamo molto dispiaciuti – ha raccontato il ds durante la conferenza stampa di Ounas - Le attese erano alte ed eravamo convinti di poter chiudere. Alle 17.15 ha squillato il cellulare di Giulini ed era l’Inter. Lui era sicuro di farla. Ma dopo 15-20 minuti l’ho visto amareggiato e sconsolato come non mai perché non c’erano i presupposti per il ritorno del centrocampista”.
Alla fine ha prevalso la ragione sulla voglia di Gulini di riportare in Sardegna il centrocampista belga: “Nel frattempo ho ricevuto il via libera per Ounas – racconta ancora Carta - Il presidente non si è dato per vinto e ha provato fino all’ultimo per Nainggolan, ma alla fine abbiamo dovuto lasciare, con razionalità e non da tifosi, l’affare Nainggolan. Abbiamo fatto una scelta e abbiamo chiuso Ounas. Il Cagliari deve esistere e noi dobbiamo fare sempre la Serie A, se non avessimo frenato Giulini, forse anche sbagliando, avrebbe offerto più delle nostre possibilità per Radja”.
Trattativa rimandata a gennaio, forse: “Se ci sono i presupposti la proveremo di nuovo la trattativa ma sono operazioni sempre complicate. Se ci saranno le condizioni la riprenderemo in mano. L’impressione è che l’Inter non se ne volesse privare. Le cifre per noi erano proibitive”, ha concluso il ds del Cagliari.