La "legge dell'ex", uno dei best seller preferiti da Alessandro Matri. Ma neanche il pubblico rossoblù dimentica, e i fischi assordanti, a ogni tocco di palla, iniziano dai primi secondi: il 10 non si scompone. Al quinto inizia il personalissimo duello tra Matri e l'uomo Cragno, che per 45 minuti si supera. A dire la verità, Matri lo "supera" all'undicesimo, ma è fuori gioco, e la Curva Nord lo fa sonoramente capire all'ex, semmai ce ne fosse stato bisogno.
Al trentacinquesimo è rigore, protagonista ancora il numero 10 degli emiliani. Palla sistemata sul dischetto, fischi assordanti, la Sardegna Arena trema e quasi viene giù quando Cragno respinge la palla: vince ancora il portierino dell'Under 21. Primo tempo, tutto per l'ex Benevento.
Il secondo tempo inizia come è finito il primo, Matri ci prova, la Sardegna Arena risponde: fischi per lui. La ferita è ancora aperta, il "tradimento" del 2011 ancora vivo nei ricordi dei tifosi cagliaritani. Matri passò alla Juventus a fine mercato: era gennaio. Pochi giorni dopo, il 5 febbraio, l'ex si presentò al Sant'Elia: doppietta decisiva. Da allora sono scintille.
Al sessantesimo la vendetta. Il destino dà una seconda opportunità a Matri, che stavolta non sbaglia. E' la sesta rete contro il Cagliari, la squadra che l'ha lanciato: doppietta anche il 21 dicembre del 2012, l'ultima rete lo scorso 21 maggio. Era anche l'ultimo gol del bomber di Lodi. E il pubblico? Fischi assordanti dopo il rigore e al settantacinquesimo, alla uscita dal campo del 10. Rapporto irrecuperabile, come il match dei rossoblù: finisce 1 a 0 per il Sassuolo. La legge dell'ex è servita.