Sedici anni racchiusi in 90 minuti. Chissà quanti pensieri sono passati per la testa di Daniele Conti. Un concentrato di emozioni e un'altalena di sentimenti, che dai sorrisi iniziali ha portato a qualche acrima il "gladiatore di Nettuno". Conti non era solo, all'appuntamento c'erano tutti. Da papà Bruno, che ha indossato la maglia rossoblù in onore del figlio, ai compagni e gli allenatori che lo hanno accompagnato in sedici anni di carriera (anche se non proprio tutti).
Massimiliano Allegri, Andrea Cossu, David Suazo, Robert Acquafresca, Diego Lopez, Mauro Esposito, Daniele Berretta... La lista è lunghissima. Daniele si gode il saluto del suo pubblico. Poi la partita, con tante reti, come da copione. Si fa notare Rastelli, con un tiro a giro degno del miglior Del Piero che si insacca alle spalle di Chimenti. Sul 4 a 2 per i bianchi (i giocatori attuali) Storari esce in presa alta, ma si scorda di essere un giocatore di movimento. Sul dischetto si presenta lui, Daniele Conti: 4 a 3, lo stadio ai suoi piedi.
Non è ancora finita perché Daniele, al settantaquattresimo, dopo essere entrato al posto del padre Bruno nel primo tempo, passa il testimone al figlio Bruno Conti junior. Ci pensa lui a pareggiare, sotto la curva: quattro a quattro. C'è il tempo per altre due reti e, naturalmente, finisce 5 a 5.