Il suo Cagliari è la rivelazione della serie A, ma per Giulini è solo l'inizio. L'obiettivo stagionale è la salvezza, ma già dal prossimo campionato si alzerà l'asticella. Intanto il presidente dei rossoblù si gode la vittoria da "ex" sull'Inter, esaltante anche perché partita in salita per un rigore dubbio:
"E’ stato bravo Storari" - dichiara Giulini nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport - "Marco è rimasto in piedi fino all’ultimo e ha costretto Icardi ad allargare troppo il suo tiro. Non lo avesse fatto, Marco avrebbe parato. Da ex portiere vi dico che quel rigore non lo ha sbagliato Icardi, ma lo ha 'parato' Storari. Non entro nel merito delle decisioni prese sulla vicenda dall’Inter perché non mi compete. Il problema però sta a monte: un ragazzo di 23 anni non può certo pensare di scrivere un’autobiografia e l’unica cosa che deve avere in mente è sudare per la maglia. Soprattutto Icardi che ha tutto per diventare uno dei più grandi campioni in circolazione. Perché abbiamo tolto la fascia a Storari? L’obiettivo primario della società, dell’allenatore e dei giocatori è il risultato e questo arriva attraverso l’armonia di tutte le componenti, interne ed esterne. Il Cagliari che sta andando ben oltre le aspettative sta beneficiando anche della decisione presa dal nostro allenatore quando ha cambiato capitano".
Altra decisione vincente di Rastelli? Mettere inizialmente Borriello in panchina per fare posto a Melchiorri: "L'esclusione non mi ha sorpreso perché sapevo che tipo di partita aveva in mente. E poi Borriello ha giocato una mezzora di grande livello: lui, Isla e Barella ci hanno dato una bella spinta. Non segna da un mese? Non credo sia importante. Abbiamo 5 attaccanti di valore e se uno andrà in doppia cifra nei gol non avremo problemi a salvarci. Dopo quello che ha vissuto si merita ogni soddisfazione. E’ un giocatore che adoro e lo seguivamo da quando era stato svincolato dal Padova. Se fosse per me, finirebbe la sua carriera al Cagliari. Lo scriva, per favore: da noi lui ha un contratto a vita".
Questa estate al posto di Marco poteva esserci... Mario: "Balotelli mi è stato proposto, ma non era il giocatore adatto. Sono felicissimo di avere Borriello, un centravanti da Nazionale per impegno e serietà. Ventura? Se penso a domenica, dico Ceppitelli e Di Gennaro, uno che in una grande squadra in futuro potrà fare anche il centrale di centrocampo. Mati Fernandez? Delusione passata, anche perché siamo caduti in piedi con Tachtsidis: se in mezzo al campo abbiamo trovato un certo equilibrio lo dobbiamo principalmente a lui. L'operazione di mercato impossibile? Quella di Bruno Alves. Mi è venuto a trovare a Milano con suo padre e abbiamo firmato il contratto dopo due incontri nello stadio di Wembley, in un’atmosfera magica, senza bisogno di procuratori o intermediari. Dopo poche settimane ha vinto l’Europeo e ho avuto la conferma che avevamo fatto un colpo pazzesco".
Il futuro passa anche da un nuovo stadio. Anzi, due: "La tribuna centrale presente all’Is Arenas è stata smontata e a febbraio-marzo verrà rimontata. A inizio 2017 inizieranno anche i lavori al nuovo terreno di gioco, mentre le curve e i distinti che stiamo utilizzando adesso saranno smontati a fine campionato. Tutto sarà pronto per l’inizio della Coppa Italia: avremo un impianto da 16.000 posti, uno stadio all’inglese, con poca distanza tra i tifosi e il campo. Sarà molto suggestivo e sentire il calore della gente nel nostro... catino aiuterà la squadra. Non ci fermeremo qui perché nel 2020 c’è il progetto del nuovo Sant’Elia che sarà una vera e propria cittadella dello sport".
Ultime curiosità di mercato: "Joao Pedro e Farias ce li hanno chiesti parecchie squadre, ma non abbiamo voluto cederli. Rammarico? Diciamo che da Rincon non eravamo lontani. A gennaio non credo che lo ritratteremo perché Ionita, Farias e Joao Pedro saranno pronti e ci daranno lo sprint per salvarci con qualche giornata in anticipo. Rastelli? Non è mai stato in bilico. E’ bravo, giovane, umile e da quando è arrivato a Cagliari è cresciuto tanto. E’ un buon allenatore, ma non ancora il fuoriclasse che può diventare. Rinnovo? Spero di parlarne a fine stagione". In chiusura d'intervista Giulini rivela il prossimo sogno nel cassetto: "Sono il primo presidente del Cagliari che ha vinto due volte a San Siro contro i nerazzurri, ma ora mi piacerebbe vincere anche con il Milan".