Vederlo lì, in mezzo al prato del Sant'Elia, teatro di tante battaglie, ha reso felici un po' tutti. I suoi compagni, la società, i tifosi, ma anche i tantissimi, famosi e non, che da tutta Italia gli hanno mandato messaggi di solidarietà. Daniele Dessena vuole bruciare le tappe e tornare a "vivere" lo spogliatoio il prima possibile: "Sto camminando senza stampelle – ha dichiarato ai microfoni di Radiolina - e già questo è tantissimo. Sento dei dolorini, ma non ne faccio un dramma, anzi sono felice per come sta andando. Fino ai 28 anni non ho mai subito infortuni gravi, non ero abituato a queste prove. E' capitato, purtroppo, ma la passione porta noi sportivi a superare questi momenti molto più facilmente e voglio tornare il prima possibile. Sabato al Sant'Elia è stato bellissimo, ho percepito l'affetto dei tifosi e queste sensazioni ti spingono, ti danno gli stimoli giusti per non arrenderti. Del mio infortunio, con il passare del tempo, sto ricordando più che il grandissimo dolore, le mille manifestazioni di solidarietà e di vicinanza. Il mio legame con il Cagliari e con tutta la Sardegna impreziosisce ancora di più il tutto".
Dessena ha piacevolmente scoperto di essere apprezzato anche fuori dall'isola: "Non me lo so spiegare. Io sono sempre stato un ragazzo semplice, alla mano. Mi piace stare in mezzo alla gente, scambiare due parole sia con le persone che conosco da una vita che con quelle che conosco da due secondi. Però una solidarietà così grande da tutta Italia, no, non me la sarei mai aspettata. Ho letto messaggi di tanti ex compagni, anche delle nazionali, con cui non mi sentivo da tantissimo tempo. Tutte le mie ex società hanno pensato a me. Non saprei come sdebitarmi e ogni volta che ci penso rimango senza parole. E' andata così, spontaneamente. Grazie di cuore a tutti". La visita a sorpresa, nel pre-gara di Cagliari-Entella, è stata "rovinata" da Gianni Munari. Si trattava però di una richiesta speciale: "Mi ha chiamato per fare una videochiamata a un ragazzo che aveva subito un infortunio simile al mio. L'ho fatta volentieri, è una cosa bellissima. Spero di aver reso più facile a quel ragazzo la dura fase di riabilitazione. Però Gianni è venuto a scoprire che mentre facevo la videochiamata ero in aereo e che stavo andando a trovare i ragazzi".
Tempi di recupero: "Nel giro di un mese, un mese e mezzo, mi ritrasferirò in pianta stabile a Cagliari. In questo periodo sto rimparando a camminare. Poi dovrò rimparare a correre. Dopodiché rientrerò con il gruppo, e anche se mi peserà tantissimo non poter giocare con loro, sarà già una gioia immensa per me. Giornata tipo? Sveglia alle sette e mezza, alle otto accompagno mio figlio a scuola e poi dalle otto e mezza alle tre e mezza faccio la riabilitazione. Quindi torno a casa e pranzo: per fortuna ci pensa mamma a farmi trovare pronto. Dopodiché sto di nuovo con mio figlio. L'unico che ci ha guadagnato da tutta la situazione è proprio lui, che chiaramente non si rende conto. Anzi, non vede l'ora di rivedermi in tv, sorridente".