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Data: 16/05/2017 -

Cabrini: "Allegri non è amato come Conte? Date a Max venti giorni, poi ne riparliamo..."

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"Triplete" o non "triplete? Tutto in venti giorni per la Juventus, che si gioca scudetto, Coppa Italia e Champions. Al club degli ex che si dicono quasi sicuri della "tripletta" si iscrive anche Antonio Cabrini, che dice la sua attraverso le pagine del Corriere della Sera. "La Juve è la Juve, sa reagire meglio di chiunque, e poi non si stanca mai di vincere" - attacca Tardelli - "È questa la differenza rispetto agli altri, è sempre stato così: la sconfitta con la Roma non cambia nulla, lo scudetto lo vinciamo di nuovo noi, punto e basta. Perché "noi"? La chiave è proprio questa. Filosofia, Dna, mentalità vincente, orgoglio, senso della storia, carattere. Quando arrivi alla Juve capisci o non capisci, non c’è via di mezzo: sei lì per vincere, se non vinci hai fallito. Alla Juve fallire non si può. Coppa Italia? Certo, è una partita secca, ma i bianconeri erano e restano un passo avanti rispetto alla Lazio. Alla Juve non vince uno solo: ognuno fa il suo, perché è lì per quello. Max è stato grandioso, tatticamente e psicologicamente. Protagonisti? Ne dico due: Bonucci, cruciale, un leone, se serve fa pure l’attaccante. E poi Buffon. Lui è la Juve. Da Pallone d’oro da anni, non da adesso. Bisognerebbe darne uno per ogni ruolo, altrimenti per forza va sempre a un attaccante. Ma io dico che se si porta a casa la Champions. La Juventus ora ha tutto, ha la personalità internazionale, quella che era mancata due anni fa contro il Barcellona. Poi, chiaro, di là c’è il Real Madrid, è evidente che siamo cinquanta e cinquanta. Ma io dico Juve. Se la Juve vale l’Inter del Triplete 2010? A me i confronti di questo genere, temporali, generazionali, non piacciono. Non sono onesti. Così come non riesco a paragonarmi io a un giocatore di oggi, o la mia Juve di allora a quella di oggi. Ogni tempo ha il suo tempo. Ma la Juve ha qualcosa di quell’Inter, sì. Corsa, abnegazione, sacrificio, è un organismo compatto. Allegri meno amato di Conte? Forse perché Antonio aveva anche giocato, perché lo percepivano ancora come un giocatore. Forse. Ma vedrete che ameranno anche Max. Dategli venti giorni".



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