In occasione della presentazione del proprio libro "Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi" in Mondadori Duomo a Milano, Gianluigi Buffon ha parlato della sua carriera. Tante le fasi e i momenti toccati nel corso dell'evento, tra cui il rapporto con due dei giocatori che hanno dato vita alla più grande rivalità degli ultimi vent'anni. Naturalmente si parla di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi.
Buffon: "Cristiano è unico"
Buffon ha avuto modo di giocare solo con Cristiano, per cui ha speso queste parole: "Cristiano é un unicum. Non pensavo potesse esistere un professionista con quella determinazione e di quel calibro. Con tutti i pro e contro. Da compagno di squadra sei totalmente ammirato nel vedere questo livello".
Un'ammirazione che, secondo l'ex portiere campione del mondo, era catturata anche dalla sua umanità nel profondo: "Questo porta un po’ a disumanizzarti, sembra che non sia un umano, ma Cristiano, anche fuori dalle luci della ribalta, é sempre stato uno con una sensibilità spiccata e qualche fragilità che cercava di mascherare con la sua personalità
Buffon: "Vedere Messi chiedermi la maglia mi ha emozionato"
Durante la presentazione, Buffon ha speso alcune parole anche per l'altro ex numero uno, Lionel Messi. In particolare, l'attuale capo delegazione della nazionale ha rivelato un aneddoto relativo alla finale di Champions del 2015 contro il Barcellona: "Dopo il primo tempo di Berlino, mi stavo incamminando verso lo spogliatoio e dietro sento il calpestio di un giocatore che stava correndo. Pensavo avesse fretta, ma mi tocca la schiena e mi giro. Era Messi. Mi dice: ‘Buffon, mi fai un piacere? Mi daresti la tua maglia?’. Io non ho mai avuto il sentore di capire cosa sono stato, ma mi sentivo solo un fortunato e mai uno da mettere sul piedistallo. Vedere Messi chiedermi la maglia mi ha emozionato"