Domani, nella semifinale di ritorno contro il Monaco, saranno 150 partite in competizioni UEFA. Un traguardo che Gianluigi Buffon vive come l'ennesimo punto di partenza, che potrebbe condurlo a Cardiff per coronare finalmente quel sogno che risponde al nome di Champions League. "Alzarla significherebbe molto per me - ha detto il n.1 della Juventus al sito UEFA.com - Sarebbe la gioia più grande della mia carriera insieme al Mondiale del 2006, una ricompensa al termine di un percorso fatto di coraggio, testardaggine e duro lavoro. Ho sempre voluto vincerla e sono sempre stato convinto di poterlo fare con la mia squadra, i miei tifosi, i miei compagni. Sarebbe magnifico, ma semmai ne parleremo se accadrà!"
Due le volte in cui Buffon ci è andato più vicino. "Vogllio riscattare le finali di Berlino e Manchester, quindi ho ancora più motivazioni che nel 2015. In quel caso abbiamo perso contro un Barcellona all'apice della forma. Perdere nel 2003 ai rigori è stato molto doloroso, ma avevo 25 anni ed ero sicuro che l'avrei vinta altre volte. Ma era l'esuberanza della giovinezza... Sono andato così vicino a vincerla quella volta. Ho parato due rigori, ma non era destino. Per questo, dopo la doppia sfida contro il Barcellona di quest'anno ero molto felice ma non ho festeggiato troppo perché so che a un certo punto o la vinci o la vinci. E visto che sono rimasto deluso più volte, voglio prima vincerla e poi festeggiare."
Prima però c'è l'ostacolo Monaco sulla strada per Cardiff: "Vi dico un piccolo segreto. Verso il trentesimo minuto della loro partita d'andata contro il Manchester City, ho mandato un messaggio a una persona del nostro staff dicendogli che questa squadra avrebbe potuto raggiungere la finale perché sono davvero forti! Questo dimostra quanto rispetto abbiamo per loro, giocano un calcio positivo, 'energetico' e hanno giocatori di qualità. Sappiamo che se vogliamo vincere la Champions League dobbiamo superare un ostacolo pericoloso tanto quanto il Barcellona."
Uno di quei giocatori è sicuramente Kylian Mbappé, nemmeno diciannovenne: "Avevo già giocato la Coppa del Mondo in Francia quando lui è nato! Questo è il bello quando hai una lunga carriera. Quando ho cominciato a giocare ho incontrato giocatori nati negli anni 50 e 60 e adesso finisco giocando contro quelli nati negli anni 2000. Un bel lasso di tempo! E' bello sapere che sto giocando contro i futuri Messi, Ronaldo e Neymar, perché quando mi sarò ritirato loro si saranno affermati come superstar e ricorderò di averli affrontati all'inizio della loro carriera."