Sessanta centri, quasi duecentocinquanta presenze tra serie A e B e una vita a caccia del gol. É quella dell'ex bomber Igor Budan, da Venezia a Bergamo, passando per Empoli, Ancona, Ascoli, Parma, Palermo e Cesena: in veste di spettatore d'eccezione tra i tifosi a Bogliasco, all'allenamento diretto da Marco Giampaolo in vista della prossima trasferta a Pescara. Il motivo della visita? "Sono venuto a trovare il mio amico (e connazionale) Budimir" - arrivato a Genova nell'ultima sessione di mercato, e che sabato a Pescara potrebbe partire per la prima volta in stagione dall'inizio - "Ante ha dimostrato l'anno scorso a Crotone di meritare la categoria superiore, ora starà a lui sfruttare l'occasione quando gli verrà data. - racconta Budan a Gianlucadimarzio.com -Conoscendolo penso siano tutti contenti di lui, è un grande professionista e un bravo ragazzo, un generoso che ha tutte le qualità per fare bene".
In un reparto dove a mancare non è sicuramente la qualità, ma che in queste prime sette giornate ha trovato più di una difficoltà a inquadrare la porta. "Non voglio parlare solo di sfortuna, ma alcuni episodi non hanno sicuramente girato a favore della squadra: penso alla gara contro un buon Milan, soprattutto dopo l'ingresso di Bacca, dove un punto sarebbe stato meritato. Poi c'è stato l'infrasettimanale a Bologna dove non é andata bene, il pareggio sfumato a Cagliari è stato poi recuperato col Palermo, ma alla classifica qualche punto manca". Imperativo per Viviano e compagni, trovarlo sabato pomeriggio all'Adriatico di Pescara. "Ma non sarà facile, Oddo esprime un calcio offensivo, ha voglia di giocare e non di aspettare. È la caratteristica e anche il bello di questi allenatori giovani, dove si cura sì la fase difensiva, ma c'è anche voglia di far vedere il proprio calcio".
Quella stessa voglia messa in mostra e ribadita a più riprese anche da Marco Giampaolo. "Che io ho avuto per sei mesi dieci anni fa ad Ascoli, sicuramente ha cambiato un po' il modo di giocare ma vedo che non ha smesso di essere maniacale nella cura dei dettagli: ricordo ancora i mal di testa nel seguire tutte le indicazioni tattiche che mi dava - scherza Budan - Arrivai a gennaio in una squadra collaudata e per me fu facile entrare nei meccanismi. Ricordo ancora l'esordio, segnai dopo venti secondi dall'ingresso in campo, proprio contro la Sampdoria qui a Marassi, alla fine arrivò una bellissima salvezza. E con me c'era anche un certo Quagliarella, che proprio dopo quella stagione partì per la carriera che tutti conosciamo". Nastro che si riavvolge, ricordi che riaffiorano: tra i tanti di una carriera lunga sedici anni, uno che porta dall'altra parte della città a poco più di una settimana dal derby.
"Con Juric ci siamo quasi sfiorati in Nazionale, è un allenatore che sta trasmettendo tutto quello che era da giocatore: grande intensità, grande concentrazione, la cura dei dettagli. E poi ha questo calcio offensivo, aggressivo, senza comunque trascurare la fase difensiva come fatto vedere la scorsa stagione a Crotone. È un allenatore moderno, che ha preso il meglio di Gasperini, il meglio degli allenatori che ha avuto e questo mix di personalità croate e italiane penso possa davvero fare bene. - Grazie anche all'arma in più Giovanni Simeone - Ragazzo che nonostante la giovane età e un cognome bello pesante sulle spalle - sorride Budan - si è fatto subito trovare pronto, penso sia una bella scoperta come nessuno forse si aspettava, dimostrazione che il Genoa ha operato ancora una volta bene sul mercato". Da una scoperta a un'altra, sull'ultima scommessa del suo ex Palermo Nestorovski. "Abitando a Bergamo ho potuto vedere il Palermo in occasione della gara con l'Atalanta, ho visto grande grinta e voglia di lottare, caratteristiche che ha sicuramente trasmesso il nuovo allenatore De Zerbi, ho visto grande impegno da parte di tutti. Nestorovski? A me fa piacere che il capocannoniere del campionato croato venga in Italia e si parli di lui, questo vuol dire che il nostro campionato è cresciuto. O forse - scherza l'ex rosanero - che quello italiano si è abbassato. Io penso che guardando all'Europa gli italiani facciano sempre la loro parte, poi la vittoria di una Champions o di un'Europa League servirebbe. Di sicuro il campionato italiano è ricco di pressioni che tolgono tante energie, può essere che un po' il livello si sia abbassato ma ora si sta riprendendo, ci sono ottimi giocatori, più giovani di una volta però con grandissima qualità".
Tra questi, a mettersi in mostra nelle ultime settimane maglia della 'sua' Atalanta sulle spalle il classe '95 scuola Milan Andrea Petagna. "Giocatore con fisico e qualità: l'anno scorso l'ho visto in Novara-Ascoli e mi è piaciuto molto, protegge bene la palla, é un giocatore che gestito bene può diventare un ottimo attaccante ed essere di grande aiuto per Gasperini". Allenamento a Bogliasco quasi finito, è tempo dei saluti. Prima però un'ultima battuta sullo Spezia, dove la scorsa estate Budan ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo. "Di Carlo è l'allenatore giusto, purtroppo in carriera ha fatto fatica a fare il salto in Serie A ma ha grande esperienza per una piazza come quella di Spezia e la società sul mercato ha operato bene. Sono contento anche che i ragazzi arrivati lo scorso anno siano ancora lì a giocare, a ritagliarsi un ruolo da protagonista, perciò questo mi dà la fiducia che anche noi nonostante qualche errore si sia fatto qualcosa di buono. Guardando anche alle altre squadre, penso che questo potrebbe davvero essere l'anno buono per la Serie A, anche se il campionato di B è davvero lungo, lunghissimo".