Lo vedi lì, in mezzo agli altri. Sorprende non vederlo in tuta, non si è abituati. Per una volta, invece, Ivan Juric è lì, accompagnato dalla moglie, con giacca e camicia. La cravatta no eh, non esageriamo. E il tabacco sempre in tasca, inseparabile. Ad Amalfi in tuta non poteva venire, ma l’umiltà riesce a mostrarla sempre, anche tutto tirato. E allora subito, diretto. Cosa farà l’anno prossimo? “A Crotone – ammette l’ormai ex allenatore rossoblù ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – abbiamo ottenuto un grandissimo risultato, ma è giusto andar via perché ho dato tutto quello che potevo fare. Mi auguro di allenare in Serie A l’anno prossimo. Mi sento pronto, così come mi sentivo pronto in Serie B e in Lega Pro. Quando ho cominciato la carriera d’allenatore mi ero dato un arco di tempo lungo cinque anni per arrivare in Serie A, per fortuna tutto è andato per il meglio ed è accaduto con maggiore velocità”.
Da calciatore ad allenatore, il passo è breve. Lo è stato sicuramente per Juric, adesso pronto dunque alla Serie A. Ma quante responsabilità… “Da giocatore vivi molto meglio, sei più spensierato. Da allenatore vivi molto peggio perché ci sono tantissime responsabilità. Quello che mi attrae è che magari, proprio in virtù di questa grossa responsabilità, le soddisfazioni possono essere maggiori”. Quando uno è così giovane, però, ha ancora tutto da imparare. E qualcuno da prendere come modello dovrà pur esserci. E l’allenatore croato svela a chi si ispira: “Ho imparato tanto da Gasperini. Oltre lui, però, cerco di trarre qualche insegnamento da Bielsa e Paulo Sousa”.
Quella costruita a Crotone è una favola bella e buona. Tanti giovani, qualche giocatore d’esperienza, una squadra costruita per una salvezza tranquilla e ritrovatasi praticamente sempre tra le prime due in classifica. E tra questi calciatori ne vedremo delle belle in Serie A: “Tutti – prosegue Juric – hanno enormi margini di miglioramento, non posso fare un nome. Capezzi, Yao, Salzano, Martella, Ferrari. Tutto sta nel lavoro e dipende proprio da questo”. Il bomber si chiama Ante Budimir e gli occhi dei top club si sono posati su di lui. Ma l’allenatore gli dà un consiglio in controtendenza: “Non penso sia pronto per un top club come Inter o Arsenal. Ha tutto per migliorare, ma per ora ha bisogno di fare un paio d’anni da titolare in Serie A in una società di rango inferiore”. Sempre chiaro, conciso e preciso. Lo è nell’indole, lo è nel cuore. Lo era in Lega Pro, lo è stato in Serie B e –siamo sicuri – lo sarà anche in Serie A. Semplicemente umile, semplicemente Ivan Juric.