Carisma e temperamento fuori dal comune, ma anche esperienza e grande entusiasmo per lo sport che ama. Questo è il biglietto da visita di Bruno Alves, il suo stile, quello che lo stopper portoghese riproporrà a Cagliari. Estro brasiliano, pragmatismo europeo. Il profilo perfetto per la difesa rossoblù secondo il presidente Tommaso Giulini, che si è voluto scomodare in prima persona per regalare ai suoi tifosi un altro "top player". Deve essere stato parecchio convincente visto che ha battuto la concorrenza del Porto, la squadra dove Bruno ha esordito tra i professionisti e nella quale voleva chiudere la carriera. E pazienza se ogni tanto si lascia andare a qualche mossa di Capoeira, la sua grinta potrà essere un traino per i compagni nelle fasi cruciali della stagione: questa è la speranza.
La carica agonistica e il numero di cartellini può trarre in inganno. In tanti hanno già "bollato" Alves e si sono lanciati in descrizioni senza conoscerlo veramente. Allora perché non chiedere a chi lo ha allenato per 3 anni e lo ha fortemente voluto con sè nell'avventura russa? Luciano Spalletti, proprio come Alves, si è fatto corteggiare un po', ma alla fine ha accettato volentieri l'invito di GianlucaDiMarzio.com, disponibile e simpatico come sempre. Insieme allo Zenit San Pietroburgo dal 2010 al 2013: "Cominciamo dalla persona. Alves è un grande uomo e un grandissimo professionista. E' uno di quei giocatori che diventa subito punto di riferimento di una squadra per il suo entusiasmo nel far parte di un gruppo, per la sua capacità di trasferire subito agli altri la sua amicizia e la sua gioia di giocare a calcio. E' un insieme di qualità che impressionano chiunque ha a che fare con lui le prime volte. Riconosce subito che tipo di compagno ha di fronte e cerca di instaurare buoni rapporti con tutti. ".
Dunque si sbaglia chi pensa che Alves sia un violento. L'allenatore giallorosso ce lo descrive anche da un punto di vista tecnico: "E' un giocatore forte fisicamente e caratterialmente e di conseguenza fa il suo lavoro con le qualità di cui dispone. Età? Non penso che sia un problema. Come detto è un professionista perfetto, integro da un punto di vista fisico. Le sue qualità, oltre la forza, sono il colpo di testa e l'impostazione del gioco e ovviamente anche la grande esperienza internazionale. Se proprio bisogna trovargli un difetto, non è velocissimo, ma proprio l'esperienza gli permette di sopperire e di trovarsi sempre nella posizione giusta". Sarà adatto a un torneo tattico e difficile come la serie A? "Bruno è pronto per qualsiasi tipo di campionato. Non penso che abbia avuto problemi fisici di recente, tanto è vero che è stato convocato per gli Europei. Non penso sia necessario aggiungere altro".
Prima di chiudere Spalletti ci regala un aneddoto simpatico sul centrale portoghese: "Con gli spagnoli e i sudamericani Alves giocava sempre a calcio tennis, un gioco a due con l'altezza della rete sopra il livello della testa. E' spettacolare vederlo giocare in quella maniera. A volte rimanevamo ore a osservarli, sembrava di stare in spiaggia. Ha una qualità e una forza nel colpire la palla di testa fuori dal comune, movimenti di finta e contro finta quasi unici. Allora prendemmo a sfidarci regolarmente, diventò quasi un'abitudine, con i bambini intorno che ci osservavano divertiti".