Un momento storico, una promozione che resterà negli annali. Il Brentford conquista l'accesso nella massima divisione inglese dopo 74 anni, la prima nell'era della Premier League.
Lo fa grazie al suo bomber Toney, 31 gol in campionato, il capitano Jansson, ex Leeds, ma anche grazie al forte legame con la Danimarca, di cui il Brentford è diventato una vera e propria colonia.
L'origine del legame
Il legame tra il Brentford e i danesi nasce fuori dal campo, dal proprietario Matthew Benham, già proprietario del Midtjylland proprio in Danimarca. Al suo fianco, in entrambe le esperienze, c'è Rasmus Ankersen.
Danese, nato come calciatore proprio nel Midtjylland, Ankersen si ritira in seguito a un brutto infortunio ed è oggi conosciuto come business consultant e scrittore. Ma non solo. L'incontro con Benham ha dato il via a un modello di gestione innovativa basato sull'uso di statistiche applicate allo sport che sta alla base dei successi del Midtjylland, di cui Ankersen è presidente, e del Brentford stesso, di cui oggi Ankersen è direttore sportivo: una figura fondamentale per le imprese di Matthew Benham.
Tutti i danesi del Brentford
Il forte legame tra il proprietario Benham e Ankersen si rispecchia in campo e in fuori. Sono ben 8 i danesi tesserati dal club inglese, in campo e fuori.
Sulla panchina del Brentford, infatti, siede Thomas Frank. Arrivato al Brentford nel 2016, Frank era secondo allenatore e responsabile dello sviluppo dei giovani della squadra B, anche in virtù della sua grande esperienza da allenatore delle giovanili. Prima di prendere in mano la panchina del Brentford nel 2018, infatti, l'unico impiego "tra i grandi" per Frank fu al Brondby, per 3 stagioni.
A sua disposizione, il difensore Henrik Dalsgaard, uno dei superstiti dalla cocente delusione dello scorso anno, quando il Brentford si era arreso proprio in finale di Championship contro il Fulham promosso: un 2-1 maturato ai supplementari. L'ultimo ad arrendersi fu proprio Dalsgaard, che a tempo scaduto segnò l'inutile gol della speranza.
Al suo fianco in quella finale contro il Fulham, c'erano anche Christian Nørgaard e Mathias Jensen. Il primo quest'anno è arretrato nelle gerarchie: solo 17 partite giocate rispetto alle 42 della scorsa stagione. Il secondo, invece, sempre più centrale negli schemi di Thomas Frank che raramente ha rinunciato a lui quest'anno.
È una rivincita anche per Emiliano Marcondes, al Brentford da gennaio 2018. Lo scorso agosto da subentrante non riuscì a regalare la promozione al suo club, quest'anno mette la firma sul definitivo 2-0 che lancia le Bees. L'assist, neanche a farlo apposta, è di un altro danese, Mads Roerslev, che l'anno scorso ha assistito dalla panchina al dramma del Brentford.
E ancora: Winston Reid, neozelandese ma cresciuto calcisticamente e non solo in Danimarca, Luka Racic, Mads Bech; dalla squadra B, si aggiungono Mads Bistrup e Gustav Morgensen. Un'invasione che lega a doppio filo il calcio danese con la storia del club, diventato una vera e propria enclave. E i colori del Brentford? Bianco e rosso, come Inghilterra e Danimarca. E allora, forse, è qualcosa in più di una semplice coincidenza. Forse, è sempre stato destino.
A cura di Michele Cappello